Volkswagen e il dieselgate
Indagato l'ex Ceo Winterkorn e scuse del nuovo, Matthias Müller.
Non hanno termine gli effetti negativi dello scandalo Dieselgate. L'ex Ceo Winkerkorn risulta ora indagato non per responsabiltà oggettive sui dati delle emissioni truccate, ma per presunte manovre sui corsi dei titoli Volkswagen. A lui e ad un altro dirigente del Gruppo il Tribunale di Braunschwein contesta di aver violato la legge tedesca che impone di informare tempestivamente gli azionisti sulle conseguenze negative dello scandalo.
Accusa in realtà abbastanza strana, è infatti davvero difficile pensare che gli azionisti potessero aspettarsi conseguenze positive dalla situazione che si era venuta a creare. Resta il fatto che dalla Volkswagen era stato diramato un comunicato che annunciava la necessità di accantonare 6,5 miliardi di euro per gli indennizzi, cifra che è poi lievitata a 16,2 miliardi. Da qui la sensibile perdita di valore azionario che ha portato al primo bilancio in rosso in 20 anni e azionisti in qualche modo penalizzati.
A proposito di bilanci ad Hannover si è tenuta l’assemblea degli azionisti ed è ovviamente al nuovo A.D. Matthias Müller presentare ai circa 3.000 convenuti le scuse ufficiali per “il tradimento della vostra fiducia in Volkswagen” con lo scandalo “dieselgate” e le conseguenze che ne sono derivate sul piano dei conti e dell’immagine del Gruppo.
E’ stato annunciato anche il richiamo di un ulteriore milione di veicoli.
Ha anche confermato la notizia già circolata con il piano “Strategia 2025” il programma che prevede il lancio di 30 modelli elettrici entro il prossimo decennio; il motore termico continuerà però, a rappresentare i due terzi del mercato almeno fino al 2030.
Restano altresì confermati gli investimenti e l’impegno di affidare i futuri controlli ad organismi tecnici esterni al Gruppo.