Formula 1: tutto comincia con Alfa Romeo
La prima vittoria nella storia della Formula 1 è dell'Alfa Romeo di Farina.
È un timbro indelebile quello lasciato dall’Alfa Romeo nella storia della Formula 1. Giusto 55 anni fa la monoposto 158 – la celebre “Alfetta” – iniziava la sua cavalcata trionfale nel primo Campionato del Mondo di F1, quello del 1950.
Pilotata da Giuseppe Farina, per amici e tifosi semplicemente “Nino”, sul velocissimo circuito di Silverstone apriva le danze alla grande con un sensazionale “hat trick”: pole position, giro più veloce e vittoria, tutti appannaggio di Nino Farina su Alfa Romeo 158, una macchina che “necessitava di un “uomo dal coraggio che rasentava l’inverosimile”, come disse Enzo Ferrari a proposito di Nino.
Motore 8 cilindri in linea, cilindrata 1500 cc, sovralimentazione a compressore volumetrico. Nata nel 1938 con 195 CV sotto il cofano, a Silverstone erano cresciuti a 300, ma arrivarono fino a 425, e persino 450 CV per le sessioni di prova dell’anno seguente.
Nella gara britannica, alla presenza in tribuna di re Giorgio VI, l’Alfa Romeo piazzò le sue 158 ai primi quattro posti della griglia di partenza, con Fangio al terzo posto dello schieramento. SI rifarà vincendo il Mondiale l’anno dopo, sempre con l’Alfetta.
L’Alfetta 158 fece una tripletta anche sul podio, occupato nell’ordine da Farina, Fagioli e dall’inglese Reg Parnell, ingaggiato in onore del paese ospite.
Solo Fangio dovette dare forfait a Silverstone, ma si sarebbe rifatto ampiamente l’anno dopo, facendo suo il Mondiale di F1 1951, sempre alla guida di un’imbattibile Alfetta 159 a doppio compressore.
La dimostrazione di superiorità era data e ribadita. L’Alfa Romeo lasciò la Formula 1 da marca campione imbattuta, per dedicarsi alla storica svolta produttiva che la portò a trasformarsi da piccolo costruttore di esclusive auto per pochi fortunati, a fabbricante di brillanti vetture di indole sportiva, sempre per un pubblico esperto e appassionato, ma da allora ben più vasto.
Arrivarono la 1900, poi con gli anni la Giulietta, la Giulia e l’Alfetta, tutte vetture nate nel celebre motto della Casa: “l’auto di famiglia che vince le corse”.