AutomotiveLab Plug a Milano per capire l'auto elettrica
La rivista specializzata Auto, uno dei principali mensili del settore, ha organizzato in Piazza Tre Torri nel centro di CityLife a Milano l’evento AutomotiveLab Plug, manifestazione che ha come obiettivo quello di avvicinare e spiegare agli automobilisti la mobilità elettrica. Una manifestazione in stile educational per raccontare in modo chiaro come orientarsi in questo cambiamento, un passaggio epocale per gli utenti, dove l’auto elettrica sarà il futuro della mobilità non solamente nelle città.
Per aiutare le persone a fare la scelta giusta in funzione delle proprie esigenze, il magazine Auto ha esposto sei vetture, Ford E-Transit, Microlino, BYD Atto 3, Kia EV6, Xev Yoyo, Nissan X-Trail e-POWER e lo scooter elettrico BMW CE 04 a dimostrazione che questa soluzione tecnologica spazia su tutte le tipologie di veicoli. La transizione energetica, quindi, non coinvolge solo auto e moto, ma anche veicoli commerciali, i mezzi dell’ultimo miglio, ovvero quelli che fanno le consegne nei centri cittadini e non solo. Per capire come funzionano, nell’apposita area test drive è stata offerta la possibilità di guidare questi veicoli.
Oltre all’evento aperto al pubblico si è tenuto il convegno “Mobilità elettrica, oggi per domani” che ha definito il quadro di un’evoluzione in corso, con tanti problemi ancora da risolvere, ma che ha una direzione chiara. Questa è stabilita nella decisione della Commissione Europea che ha votato una legge che vieterà la vendita dal 2035 delle vetture con motori endotermici, a benzina e Diesel. Il dibattito è stato aperto dal Direttore di Auto Andrea Brambilla e condotto da Roberta Lanfranchi insieme ad Alberto Sabbatini, responsabile del centro prova di Auto e Pasquale Di Santillo, Vice Direttore di Auto.
A fotografare la situazione è stato lo studio presentato da Francesco Papi, Partner PwC Strategy & Italy Automotive Leader: «L’Italia è il fanalino di coda in Europa insieme alla Spagna in merito alla transizione verso l’elettrico. A marzo 2023 la quota di autovetture BEV e ibride plug-in nel nostro Paese si è fermata all’8,2% delle immatricolazioni, rispetto al’19,8% di Germania, 24,1% della Francia e al 26,7% del Regno Unito. Tra le principali ragioni che rallentano la crescita del mercato dell'e-mobility figurano il costo iniziale del veicolo, un'offerta di prodotto ancora limitata e poco competitiva sui segmenti delle citycar e delle utilitarie e la diffusione delle infrastrutture di ricarica pubblica, che rappresenta un fattore di crescita rilevante, soprattutto per la domanda a più basso reddito che dispone meno di parcheggi privati e di sistemi di ricarica domestica».
Ma gli interventi sono stati numerosi, eccone una sintesi dei principali addetti ai lavori.
Michele Crisci - Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case estere ha spiegato. «Gli italiani sono appassionati di auto. Ma ci sono delle tematiche che le istituzioni devono risolvere, come le infrastrutture. L’utente deve avere la possibilità di bypassare le problematiche dell’uso delle elettriche. Abituarsi a un diverso sistema. Per l’italiano è più difficile e forse fa un po’ più fatica degli altri. L’elettrico è un mondo al quale Stati uniti ed Europa non hanno mai creduto, ma la decarbonizzazione è un tema che riguarda tutti. E va cambiata la narrazione in questo senso: ad esempio, spesso sentiamo dire che il passaggio all’elettrico provocherà perdita di posti-lavoro, noi pensiamo il contrario. Il 2035 è una data ultima, ma nel 2030 le Case auto saranno obbligate a ridurre del 55% le emissioni del 2021 (da quasi 90 g/km a 45 g/km di C02 ndr). E l’unico modo per farlo sarà avere la stragrande maggioranza delle vetture elettriche, e mancano solo 6 anni... ».
Pietro Meda - Vicepresidente vicario di ACI Milano è ancora più chiaro. «Dobbiamo essere molto neutri. L’istituzione è la parte mancante, è iniziato un processo, ma stiamo inseguendo a livello infrastrutturale. La tecnologia deve essere agevolata sul territorio, ma non si sta facendo abbastanza. E dovrebbe aiutare i cittadini a seguirli».
Marco Santucci - CEO di Jaguar Land Rover - «Per poter arrivare alle emissioni zero dobbiamo passare per varie tappe. Nel 2025 Jaguar sarà completamente elettrica, con una gamma tutta nuova. Jaguar è sempre stata un pioniere e vuole posizionarsi come tale anticipando di 10 anni le direttive dell’UE. Diversa la strategia per Land Rover: qui saremo più progressivi, lavorando anche sui materiali. L’obiettivo è quello di arrivare al 2039 diventando davvero net zero affermando un nuovo concetto del lusso, auto belle e sostenibili. Intanto, proviamo ad educare le nuove generazioni».
Giuseppe Mazzara - Direttore Marketing e Comunicazione di Kia Italia - «A livello aziendale abbiamo la centralità del cliente prima di tutto. Perché, a livello di sostenibilità, dipende dall’uso che ogni cliente fa del mezzo. E noi offriamo diverse soluzioni. La Niro è full hybrid, ibrida plug-in e anche elettrica. Poi lavoriamo su altre soluzioni, come il GPL, e, a breve, nel 2028, offriremo anche la prima Kia fuel cell. Di fatto, fino al 2027 lanceremo 14 modelli elettrificati».
Marco Saltalamacchia - Executive Vice Presidente e CEO del Gruppo Koelliker - «Nei confronti dei cinesi c’è sempre un atteggiamento critico che se nel passato, a volte, poteva essere comprensibile, oggi lo è molto di meno. Quando lavoravo per un brand europeo, il timing per portare un’auto sul mercato erano 7 anni. Mentre Aiways, nata solo 6 anni fa, ne ha già “sfornate” due. Questo per dire che hanno standard operativi molto rigorosi. La Microlino invece non è cinese, bensi ha creatività svizzera anche se è tutta fatta in Italia».
Marco Buraglio - Direttore Divisione Veicoli Commerciali Ford Italia - «Come quota di mercato nei veicoli elettrici professionali siamo sui livelli simili a quelli delle auto a zero emissioni. Chi utilizza un veicolo per motivi lavorativi deve avere un mezzo versatile senza rinunciare alla capacità di carico. Paradossalmente per i veicoli commerciali leggeri l’autonomia, punto molto importante per le auto elettriche, non è così fondamentale. Per molte aziende che li hanno in parco, l’autonomia di 200 chilometri di un furgone è più che sufficiente perché spesso compiono i medesimi spostamenti in un raggio chilometrico circoscritto. Tra i grandi vantaggi per chi li guida c’è il comfort. Per chi sta 8 o più ore al giorno su un mezzo elettrico l’assenza di rumore e di vibrazioni è un aspetto decisamente importante».
Luisa Di Vita, Communications Director di Nissan Italia - «Il nostro contributo a questa fase della transizione verso l’elettrico, di cui siamo pionieri dal 2010 con la Nissan Leaf, si chiama e-POWER. Un sistema di propulsione innovativo che garantisce la trazione solo in elettrico che a sua volta viene ricarica da un motore termico. pionieri. Così riusciamo a risparmiare il 15-20% di consumi rispetto al Diesel. In Italia abbiamo già venduto 8mila unità di vetture con le-POWER».
Andrea Silva, PR & Communications Manager BMW Motorrad Italia - «Nel mondo delle due ruote non c'è la pressione normativa che scandisce i ritmi nel mondo delle auto. Il mondo delle moto è fortemente passionale, facciamo distinzione tra la moto, che rappresentano la passione e gli scooter. L’approccio di BMW Motorrad è guidato dalla sostenibilità. Il CE 04, il nostro nuovo scooter elettrico vuole rappresentare questo passaggio: garantisce 130 km di autonomia, che nel contesto urbano sono assolutamente abbondanti per rispondere alle principali esigenze dei nostri utilizzatori. La ricarica avviene in circa un'ora».