Grand Basel: l’arte e il design incontrano l’automobile
Le premesse per creare un evento diverso dal solito ci sono tutte. A partire dagli organizzatori, gli stessi di Art Basel, che dagli anni ’70 costituisce una delle più importanti mostre mercato di arte contemporanea al mondo.
Ma di cosa si tratta? Come dichiarato dagli organizzatori stessi, questo è l’unico salone al mondo dedicato alle automobili top of the range appartenenti al passato, al presente e al futuro e presentate in un contesto caratterizzato da richiami al mondo dell’arte, del design e dell’architettura. In un ambiente come quello della fiera di Basilea e del tutto simile alle altre famose esposizioni che là si tengono, caratterizzate da una cura e una precisione assolute, dai contenitori espositivi museali appositamente progettati e nei quali sono contenute le vetture, per arrivare alla sapiente illuminazione delle stesse, che consente di ammirarne ogni dettaglio, in un setting d’avanguardia senza pari e che richiama i musei d’arte moderna.
Le vetture esposte, davvero interessanti per non dire uniche, provengono da famose collezioni sparse per il mondo, ma non direttamente dai musei delle case costruttrici. E questa è forse la chiave per capire la ragion d’essere di Grand Basel, organizzata in grande stile e senza economie, e a quale tipo di pubblico è destinata principalmente: un prestigioso gotha di collezionisti, esperti restauratori e conservatori, rivenditori, produttori e appassionati, configurandosi come una piattaforma internazionale di scambio ad altissimo livello.
“Grand Basel è l’evento di riferimento per un’audience di intenditori internazionali, esperti e collezionisti che rappresentano la cultura automobilistica - spiega appunto Mark Backé, Global Director di Grand Basel. “Il salone si rivolge ad un pubblico di appassionati con una raffinata propensione verso l’estetica, la tecnologia, l’arte e la cultura automobilistica”.
Oltre ad esporre auto esclusive, rare ed eccezionali, Grand Basel propone approfondimenti culturali, come è sottolineato, in occasione dell’inaugurazione, anche da una “world première”: il modello tridimensionale in scala 1:1 dell'automobile disegnata da Giò Ponti, tra i fondatori della prestigiosa rivista Domus di cui ricorrono i novant’anni dalla fondazione, nel 1953 sulla piattaforma dell’Alfa Romeo 1900.
Un’altra delle peculiarità di questa prima edizione a Basilea sono le sei cornici speciali all’interno delle quali sono esposte le singole automobili in abbinata con alcuni oggetti significativi, scelti personalmente dai membri dell’Advisory Board, di cui fanno parte l’artista Sylvie Fleury, Lapo Elkann, il fondatore del Goodbrands Institute for Automotive Culture Paolo Tumminelli, il critico e autore Stephen Bayley, il teorico del design Michael Erlhoff e Giorgetto Giugiaro.
Le 113 automobili presenti a Grand Basel, provenienti da Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Regno Unito, Italia e Stati Uniti, e che appartengono non solo ai rivenditori, ma anche a collezionisti privati, musei, produttori e carrozzerie, sono esposte in uno spazio di 32.000 metri quadrati, mentre altri 8 capolavori sono in mostra in una sala separata, la Collectors Lounge, che si sviluppa su una superficie di 7.000 metri quadrati.
Insomma, un più che degno preludio al tour mondiale, che si aprirà con la prima tappa a Miami Beach.
Grand Basel, fino al 9 settembre a Basilea.