Il Campionato Italiano 2CV-Dyane Cross
Se il motorsport è uno dei mezzi più efficaci per testare le qualità e l’affidabilità dei modelli bisogna ammettere che le gare pensate per le Citroen 2CV e per le Dyane sono state sicuramente uno dei più originali e spettacolari. Le piccole utilitarie hanno disputato un campionato monomarca riservato alle bicilindriche su piste in terra battuta. La prima gara si è corsa ad Argenton sur Creuse il 22 luglio del 1972,ed ha visto le 2CV, Dyane e Méhari preparate secondo un preciso regolamento tecnico emesso dal costruttore.
Un campionato alla portata di tutti e molto economico perché si poteva comprare una 2CV usata a prezzi molto convenienti e il kit di preparazione richiedeva pochi interventi ed era anche questo poco costoso. Un grande successo e la filiale italiana di Citroën lo accolse con entusiasmo sin dal 1973 organizzando il campionato italiano “2CV-Dyane Cross”, valido per il campionato europeo che nel frattempo era stato istituito con il nome internazionale di “2CV Cross”. Le immagini parlano da sole, questo è il commento più adatto, per le foto delle gare con le 2CV/Dyane che decollavano sui salti, si capottavano per poi esser rimesse sulle loro ruote e ripartire per proseguire la corsa, a proprio agio nelle situazioni più complicate.
Le differenze minime tra le vetture, i pochi cavalli a disposizione, le basse velocità di punta riducevano al minimo i rischi per i piloti. Il regolamento molto rigido, poi, non permetteva alcuna elaborazione, ma consentiva di usare le parti di serie di tutti i modelli Citroën anche mescolati tra loro. Nascevano così strane combinazioni tra carrozzerie e motori e risultavano più veloci le 2CV con motore “4” (il 435cc) anziché le “6” (il 600 cc). Uno dei segreti più nascosti da preparatori e piloti riguardava il cambio dove alcuni preferivano i rapporti corti mentre altri puntavano su quelli più lunghi. Il campionato 2CV/Dyane Cross è proseguito per quasi un decennio.
Ma questo non è stato l’unico momento avventuroso della Citroen 2CV che è stata protagonista di viaggi straordinari, giri del mondo. Un esempio quello raccontato da Jacques Séguéla nel suo libro “La Terre en Rond”, preso come un autentico manuale pratico da migliaia di giovani che con la loro bicilindrica hanno raggiunto l’India o l’allora pacifico Medio Oriente. Ma le più incredibili imprese sono dei primi anni ‘70, quando vennero organizzati raid di gruppo riservati alle vetture bicilindriche. Il primo è stato il Parigi-Kabul, nel 1970, poi la Parigi-Persepoli, nel 1971 ed infine il Raid Afrique del 1973, che portò la bellezza di sessanta 2CV da Abidjan a Tunisi su un percorso prevalentemente desertico di 8000 km.