Mercedes-Benz Italia: cinquant’anni e non sentirli
Mercedes-Benz festeggia i suoi primi cinquant’anni di attività ufficiale nel nostro Paese, una storia d’amore con la Penisola dove la Casa di Stoccarda ha venduto fino ad oggi oltre due milioni di unità, tra auto e van.
Un matrimonio di successo ben riassunto dalle parole di Piero Boccanelli, Presidente Mercedes-Benz Italia dal 1973 al 1981: “Il merito principale va alla grande azienda che abbiamo l’onore di rappresentare, alla sua capacità di produrre auto di eccellenza, agli uomini che la dirigono, alla nostra volontà, al nostro continuo sforzo di anticipare le evoluzioni e i cambiamenti socioeconomici, alla nostra costante determinazione nell’affermare e nel portare avanti i valori chiave del marchio Mercedes-Benz e la sua immagine”.
Cinquant’anni che sottolineano come l’industria automobilistica, più di altri settori, abbia colto i mutamenti sociali e lo sviluppo economico realizzando prodotti e soluzioni di mobilità in sintonia con la cultura, le esigenze e le aspettative di una società che nel corso degli anni ha completamente cambiato il proprio modo di muoversi e comunicare.
Insomma, ‘nozze d’oro’, cinque decadi segnate dal legame tra due culture, quella tedesca e quella italiana, che nel corso degli anni si sono integrate, con una presenza sul territorio che va ben oltre la semplice vocazione commerciale. La storia inizia il 18 aprile 1973 a Roma, quando la casa automobilistica tedesca, cavalcando l’ondata di cambiamento ed innovazione che stava colpendo il settore automobilistico e della mobilità in generale, fondò Mercedes-Benz Italia. La filiale ufficiale della Stella fu aperta a Roma, in via degli Abruzzi 3, ed inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959 e l’artefice della rete commerciale italiana. Acquistare una Mercedes-Benz era un privilegio: un trattamento di lusso, una lunga attesa, un prezzo più elevato e non si poteva parlare di sconti, né tantomeno di portare in permuta un’auto che non avesse la Stella.
Nei prossimi anni Mercedes-Benz si trova ad affrontare la più grande sfida nella storia della mobilità dalla nascita dell’automobile. In questo contesto, la transizione energetica, la forte virata verso l’elettrificazione, il riposizionamento del marchio nel mondo luxury, i processi di digitalizzazione e la riorganizzazione della rete commerciale, rappresentano altrettante opportunità essere protagonisti della mobilità del futuro. Mercedes-Benz ha nella sua storia la forza di un heritage che sono un patrimonio valoriale unico nel mondo dell’automotive e nel suo futuro una propensione innata verso l’innovazione. Carl Benz sosteneva che “la passione dell’uomo per l’invenzione non muore mai”, un mindset che rappresenta l’essenza stessa del Marchio, su una strada verso un futuro profittevole, full electric e software driven. Entro il 2026 circa il 50% delle vendite sarà rappresentato da vetture full electric e plug-in, mentre entro il 2030, Mercedes sarà pronta a vendere il 100% di vetture elettriche, se le condizioni di mercato lo permetteranno. Dal 2039, l’intera flotta di veicoli nuovi sarà carbon-neutral. Attualmente sono già in portafoglio dieci veicoli completamente elettrici, compresi i modelli AMG, e dal 2025, tutte le nuove architetture di veicoli saranno full electric.
Oltre ad incrementare la quota full electric, la Stella crescerà in maniera importante nel segmento più elevato del mercato, quello di maggiore profitto, attraverso un portfolio di prodotti sempre più ampio e sfruttando l’enorme potenziale dei tre sub-brand Mercedes-Maybach, Mercedes-AMG e Classe G. Prossimo al debutto l’MB.OS, un sistema operativo proprietario che sarà il sistema nervoso centrale delle auto, nuovi sistemi di assistenza, di navigazione, di infotainment e di pianificazione intelligente dei consumi. Per questo motivo Mercedes-Benz sta combinando l'esperienza della propria squadra con una selezione accurata dei migliori partner al mondo, come testimonia la recente partnership con Google.