Moab Easter Jeep Safari, la 52a edizione del grande evento nello Utah
Per i veri appassionati del fuoristrada americani l’evento annuale assolutamente da non perdere è l’Easter Jeep Safari, il grande raduno che giunge quest’anno alla 52a edizione e che si tiene tra gli spettacolari scenari dello Utah. Sono migliaia quelli che si cimenteranno nelle impegnative escursioni off road, occasione assolutamente unica non solo per soddisfare la propria passione per l’avventura, ma per rendere il dovuto omaggio ad un marchio come Jeep che rende possibile questo modo di vivere il proprio rapporto con la natura e con l’auto.
Per l’occasione Jeep, in collaborazione con Mopar, ha realizzato ben sette concept alcune delle quali si ispirano a modelli in produzione ed altri ricordano invece, in un prezioso recupero di pagine di storia del marchio, versioni del passato.
Dal punto di vista pratico è anche bene ricordare che molti degli accessori e delle componenti che Mopar ha realizzato per questi prototipo nell’ambito della lunga collaborazione con Jeep, sono entrati a far parte del Catalogo Jeep Performance quale fonte di idee per tutte le possibili personalizzazioni.
La rassegna può partire dalla Jeep Wagoneer Roadtrip si rifà ad una versione del 1965 che fonde atmosfere autenticamente vintage a soluzioni più moderne ed avanzate che comprendono l’allungamento del passo, il telaio rinforzato, nuovi parafanghi, assali con differenziali autobloccanti, nuovi ammortizzatori e cerchi da 17”. Il motore è un classico V8 americano aspirato di 5.700 cc con cambio automatico. Rispettato l’allestimento interno a due panche con in più un frigorifero e una borsa per gli attrezzi. Il tutto rivestito da un colore di carrozzeria Bottle Green pieno di nostalgia.
Parte dalla nuova Wrangler l’elaborazione della Jeep Sandstorm. Qui sono nuovi, tra l’altro, i parafanghi, il cofano in fibra di carbonio con areazione specifica, i robusti paraurti tubolari con fari supplementari, il rollbar con la ruota di scorta, la carreggiata allargata per assicurare la massima impronta sulla sabbia, gli ammortizzatori a corsa allungata. Motore V8,di 6.400 cc co cambio manuale a 6 marce. In stile racing l’allestimento interno co GPS specifico per l’off-road.
E siamo alla Jeepster che si ispira alla omonima versione del 1966, ma con meccanica della Wrangler Rubicon, carrozzeria bicolore ma con tetto abbassato e parabrezza ribaltabile più inclinato, Anche in questo caso ci sono fari supplementari e paraurti tubolare, ruote da 17 per assetto rialzato. Tocco di eleganza nei sedili in pelle nera.
È poi la volta della Jeep B-Ute che nasce su base Renegate con il suo frontale rinnovato dagli interventi Mopar, i parafanghi allargati, l’assetto rialzato, portapacchi sul tetto interni in tinte Mineral e Carbonite e, per finire, motore 2.400 cc Tigersharck aspirato con cambio automatico a nove rapporti.
L’elenco continua con la Nacho Jeep che, in pratica, svolge la funzione di catalogo dei particolari e accessori Mopar Jeep Performances Parts su base Wrangle Rubicon i colore Nacho Yellow, griglia satin black, verricello e paraurti in metallo. Completano l’intervento il motore 2.000 cc turbo, le luci a LED Marelli, l’assetto rialzato , le ruote da 17”, le porte tubolari e gli interni i pelle.
È poi la volta della Jeep 4Speed senza portiere che deriva dalla Wrangler attuale e si rifà alle concept Pork Chop del 2011 e Stitcih del 2013 modificando il cofano, i parafanghi, la vasca posteriore in carbonio, il parabrezza, gli sbalzi ridotti e l’assetto rialzato con ruote da 18”. Non ci sono sedili posteriori. Sul rollbar si può fissare una capote in tela. Motore turbo benzina di 2.000 cc con cambio automatico a otto rapporti.
E siamo alla fine dell’imponente sfilata celebrativa della storia di questo mito americano con la Jeep J-Wagon che nasce anch’essa su base Wrangler in allestimento Sahara nel nuovo look Warm Neutral Grey e particolari a contrasto. Sono previsti il classico snorkel, le luci a LED sui montanti anteriori, la griglia anteriore nera come sulla Rubicon, le barre sul tetto, i rivestimenti in pelle di colore Camel e una plancia specifica.
Capita spessissimo di presentare una concept, ma dobbiamo confessare che sette in una volta rappresentano una novità assoluta e una grande manifestazione di passione.