Parco Valentino - Salone & Gran Premio
Successo oltre le aspettative per il "Parco Valentino - Salone & Gran Premio" di Torino.
Non è certo la prima volta che Torino celebra se stessa, la sua storia culturale e industriale e le sue straordinarie eccellenze come solo una città dal garbo e dalla concretezza del capoluogo piemontese sa fare.
Il Salone dell'Auto, ad esempio, per restare nello specifico dei motori con le sue indimenticabili edizioni al Valentino e al Lingotto. Soprattutto con un’inimitabile storia che inizia il 21 Aprile 1900 con la "Mostra di Automobili" alla Palazzina delle Belle Arti, di enorme importanza per i destini ormai chiari della città e della sua vocazione nel mondo dell'auto. Si misero in mostra allora la Carrano, la Orio-Marchand, la Prinetti-Stucchi e la Fiat che entrava d'impeto in questo mondo.
Dopo le note alternanze con Milano, i trasferimenti di sede a Torino al Padiglione 5 dell'ing. Morandi e poi al Lingotto e con l'interruzione dopo il fallimentare intervento del Motor Show di Bologna nel 2002 si può ora legittimamente affermare che il Salone dell'Auto è tornato a casa: a Torino al Parco del Valentino.
In una forma assolutamente nuova e originale di mostra all'aperto e gratuita per i visitatori e con un coinvolgimento della città, dei media e del grande pubblico così entusiasta e totale da superare le più rosee aspettative del coraggioso organizzatore Andrea Levy.
Gli hanno detto sì 25 Case automobilistiche con le loro ultime novità, 11 Carrozzieri e Centri Stile con quei capolavori di ricerca formale e tecnologica che proprio a Torino hanno da sempre il loro habitat naturale.
Eccezionale la partecipazione del pubblico, non solo alla mostra in sé lungo i viali del parco, ma in particolare con la vera e propria siepe umana che ha seguito la "Parata dei Tributi", la carovana delle auto più rappresentative di ogni marchio, che ha raggiunto i giardini della Reggia di Venaria lungo un percorso di 15 km attraverso i viali della città e i dintorni. Non è stato possibile riaccendere i motori delle auto che negli anni dal ’35 al ‘55 avevano dato vita al Gran Premio del Valentino che vide le gesta di Nuvolari, Ascari, Varzi, Villoresi.
Ma si è riaccesa la passione per i motori, in una città che di motori ha sempre vissuto e che può e vuole continuare a viverne al passo e con i tempi nuovi, ma senza dimenticare il passato.
L'ha comprovato la bella sfilata con il suo segnale forte di vitalità del settore che anche l'Amministrazione cittadina ha saggiamente accolto e sostenuto e di cui il Governo centrale non potrà non tener conto nel riportare il settore dell'Automotive al centro di una politica industriale e dei trasporti che non può più attendere se davvero si vuole lavorare per la crescita e lo sviluppo.
Bentornato Salone di Torino e bentornato al Valentino. L'Italia ha di nuovo il suo Salone dell'Auto. Era ora.