Suzuki festeggia i 100 anni
Domenica 15 marzo Suzuki ha festeggiato il centenario della costituzione di Suzuki Loom Manufacturing Co., antesignana dell’attuale Suzuki Motor Corporation. Come molte aziende giapponesi la nascita è legata all’industria tessile. Nel 1909 per migliorare le condizioni di vita di sua madre tessitrice, Michio Suzuki realizza, nel laboratorio della città natale di Hamamatsu, un telaio innovativo per l’epoca. Funzionava talmente bene che si trovò sommerso di ordini da tutti i villaggi della zona. Passata la I° guerra mondiale nel 1920 Michio Suzuki, con un capitale di 500.000 Yen (al cambio di oggi pari a circa 4.237€) costituì la Suzuki Loom Manufacturing Co.
Dopo un altro stop dovuto Secondo Conflitto Mondiale, progetta nel 1952 un motore alternativo per la bicicletta a motore “Power Free”. La Suzuki Loom si trasforma in Suzuki Motor Corporation Ltd. nel 1954 e un anno dopo lancia la prima auto a marchio Suzuki, la Suzulight, spinta da un motore a due tempi di 360cc. La produzione motociclistica prosegue e nel 1960 arriva il debutto nelle corse e nel 1962 conquista il primo dei suoi 15 titoli mondiali. Il 1965 è l’anno del D55 il primo motore fuoribordo e nel 1970 appare la LJ10, la prima 4x4 di Suzuki e capostipite della Jimny.
Già nel 1962 Suzuki diffonde una dichiarazione d’intenti che definisce i tre obiettivi cardine della politica aziendale, perseguiti ancora oggi con dedizione assoluta. Al primo posto c’è lo sviluppo di prodotti e servizi di qualità e con un elevato valore aggiunto, finalizzato al reale benessere del Cliente. Il secondo obiettivo è dar vita a un’attività imprenditoriale che faccia dell’innovazione e dalla positività i suoi elementi fondanti. Il terzo è la ricerca di un miglioramento costante, descritta attraverso il termine monozukuri. Questa parola giapponese ha un significato molto ampio e rappresenta un progresso continuo, che riguarda, sì, il prodotto finale, ma prima ancora i soggetti che lo realizzano, sempre liberi di coltivare ambizioni di crescita, e il processo industriale che lo genera.
Suzuki cita come esempio di questa sua filosofia la storia della Alto, modello lanciato nel 1979, che aveva un prezzo più basso di circa il 20% rispetto alle concorrenti, aveva metà dei clienti donne, sostenendo così la loro partecipazione nella società e ha cambiato la distribuzione automobilistica in Giappone. Questa determinava il prezzo aggiungendo il costo del trasporto al prezzo del veicolo, quindi maggiore era la distanza dall'impianto di produzione, maggiore era il prezzo del veicolo. La Alto è stata la prima auto in Giappone ad annunciare un prezzo 470.000 yen (3.983€) su tutto il livello nazionale e fu un vero shock per il settore.
Oggi la gamma segue il motto “Small cars for a big future”, “piccole auto per un grande futuro”, per auto “smaller, fewer, lighter, shorter, and neater”, ovvero “più piccola, più essenziale, più leggera, più corta e più curata”. Ancora oggi Suzuki è guidata di discendenti della famiglia del fondatore e il Presidente e Representative Director Toshihiro Suzuki, afferma “Suzuki ambisce a dare un contributo alla società e a diventare un’azienda amata e con una solida reputazione in tutto il mondo.”