Addio a Giannino Marzotto
Si è spento a 84 anni Giannino Marzotto, terzo dei sette figli del Conte Gaetano e fondatore della grande industria tessile che porta il suo nome e figura leggendaria nel mondo dell’automobilismo sportivo.
Gli appassionati, specie quelli con i capelli grigi e bianchi, lo ricordano per le straordinarie vittorie alle Mille Miglia del 1950 e 1953, sempre al volante di una Ferrari, una 195 S coupé Touring la prima volta e una 340 MM la seconda.
Era sicuramente il miglior rappresentante di quella speciale categoria di “gentleman drivers” che tante pagine hanno scritto nella storia delle competizioni sportive anche di altissimo livello, ma dotato di tale classe e temperamento da mettere in riga campioni del calibro di Fangio, Ascari, Moss, Villoresi e altri professionisti di rango.
Ma Conte era e Conte restava anche al volante, tanto che al suo leggendario ed elegantissimo doppiopetto non rinunciava nemmeno in corsa. Cose davvero di un altro mondo e di altri tempi.
E’ stato anche grande filantropo, sostenitore dei giovani di talento e uomo di assoluta indipendenza di giudizi.
Ricordiamo ad esempio, per restare in campo automobilistico, la polemica con l’allora Ministro Ferri per l’introduzione del limite di velocità in autostrada a 130 km/h. In pratica la sua posizione fu, da esponente della destra liberale, diversa da quella del resto della famiglia orientata a sinistra. Arrivò a finanziare l’entrata in campo di Berlusconi, ma ne prese pubblicamente le distanza, anni dopo, quando rimproverò al Cavaliere certe frequentazioni.
Celebre la sua dichiarazione: “Per me questo è troppo. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.
Mantenne la sua indipendenza perfino nei confronti del grande padre. Quando questi infatti, stanco di vederlo quasi più interessato alle corse che all'impresa di famiglia intimò "basta con queste auto rosse! non voglio più vederne in garage", sapete cosa fece? Acquistò una Ferrari azzurra.