Alfa Romeo Giulia

Come è fatta la nuova Giulia e cosa offrono le tecnologie imbarcate.

24 May 2016 motorpad.it
Alfa Romeo Giulia

Portiamo l'attenzione sullo stile, su quali sono e cosa offrono le tecnologie imbarcate sulla nuova Giulia dopo aver riferito le prime impressioni di guida della versione d'accesso della nuova Alfa Romeo. Quella con motore turbodiesel interamente in alluminio di 2.200 cc da 150 CV e cambio manuale.

Non senza ricordare che l'alternativa al citato motore di CV ne ha 180 con ambio automatico  ZF a 8 rapporti e che al top della gamma si trova la Quadrifoglio con motore V6 da 510 CV.
Per la valutazione stilistica segnaliamo subito che già al primo colpo d'occhio la Giulia si rivela una vera Alfa, e non solo perché della Giulia di un tempo ha ereditato il nome.

Il frontale con lo scudetto che affonda tra le due prese d'aria basse a formare il classico motivo "trilobato" è una esplicita dichiarazione di sportività e personalità.
I gruppi ottici dal disegno insolito si allungano all'indietro sui parafanghi fin quasi a toccare l'arco del passaruota.

Oltre al compito di immediata riconoscibilità e  di appartenenza alla marca questa parte dell'auto ha quello di convogliare l'aria di raffreddamento là dove serve e cioè al motore e ai freni Brembo con pinze colorate in rosso, altra promessa di sportività.
Coglie un po' di sorpresa la presenza di una seconda pinza, non colorata, sulla ruota posteriore, non certo perché la frenata abbia bisogno di aiuto, ci mancherebbe! Ma è la soluzione scelta per il freno di stazionamento.

L'immagine complessiva è quella di uno scattante coupé a quattro porte. Impressione sostenuta dall'importanza del vano motore, dal relativo arretramento dell'abitacolo, dall'andamento del tetto, dalla lunga fiancata leggermente ondulata, dalle ruote in lega da 16", dallo sbalzo posteriore che, comunque, nasconde un bagagliaio molto capiente. Il tutto in 4,64 mt che conferiscono la giusta importanza al modello e confortevole spazio a bordo. Aiuta la vista dal lunotto non particolarmente felice, la telecamera posteriore per le manovre di retromarcia.

Tre tinte pastello e otto metallizzate rivestono la carrozzeria; per la Quadrifoglio le colorazioni sono due del tipo tristato, Bianco Trofeo e irrinunciabile e inconfondibile, Rosso Competizione.
L'allestimento e le dotazioni delle due turbodiesel giocano su 6 livelli: Giulia e Super e poi le versioni dedicate alle aziende Business, Business Launch Edition, Business Sport, Business Sport Launch Edition.  

Ben otto Pack di personalizzazione rispondono poi a tutte le esigenze di stile, confort, infointrattenimento e sicurezza:  Sport, Sport Plus, Driver Assistence, Driver Assistence Plus, Lighting, Convenience, Sound Theater, Climate Upgrade.

Sono di serie, partendo dalla versione base, a 35.000 euro, le esclusive sospensioni Alfa Link con selettore Dna accanto al cambio per tre tarature Advanced, Efficienty (guida Eco) Dynamic (prestazioni sportive alle quali la Quadrifoglio aggiunge la funzione Race; è quella che stacca i controlli e regola le sospensioni per le massime prestazioni.

Molte le tecnologie e i dispositivi di servizio imbarcate. Comprendono il Brake System che riduce lo spazio d'arresto, il Forward Collision Warning con frenata d'emergenza autonoma, il riconoscimento del pedone, il Lane Departure Warning per la segnalazione del superamento della corsia di marcia Cruise Control, climatizzatore bi-zona e sistema di infotainment Connect 6,5".
Tra le cose originali non ricordiamo altra berlina con il pulsante d'accensione sulla razza del volante multifunzionale, magari lo troviamo sulla plancia o sul tunnel, ma non in quella posizione.

Passando alla Sport, da 38,000 euro, si aggiungono i cerchi in lega da 17", finizioni specifiche, sedili in pelle, sensori di parcheggio posteriori,  Connect Nave 6,5".

Ovviamente fa corsa a parte la Qudrifoglio, (a listino a 79.000 euro) con i 510 CV e i 600 Nm del suo V6 di 2.900 cc che tiene sotto controllo i consumi con il sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico. È stato sviluppato con la Ferrari e fa della Quadrifoglio la berlina più potente mai costruita dall'Alfa Romeo. Ricordiamo che stilisticamente la sportività si accentua ulteriormente con il frontale ancora più incisivo e grintoso per le griglie a maglie specifiche, l’Active Aero Splitter che è un flap anteriore in carbonio che gestisce in modo attivo la deportanza aumentando il carico aerodinamico per assicurare più sicurezza alle alte velocità. Il vano motore è in carbonio come molti inserti, i cerchi in lega specifici e i sedili sportivi sono in Alcantara.  

Al patrimonio di tecnologie e dispositivi utili la Quadrifoglio aggiunge il Blind Spot Monitoring, l'Alfa Active Split, il selettore Alfa Dna Pro con modalità Race e Torque Vectoring. Abbonda infine l'uso di materiali ultra-leggeri.

Da testare appena possibile questa Quadrifoglio, che andrà presto anche in America e in giro per il mondo, insieme alla versione con un motore a benzina di 2.000 cc. già programmato. Sarà quello di maggior diffusione sui mercati dell'export  - anche con la versione ibrida programmata per il 2018 - a spiegare ai nuovi mercati che - tremate, tremate - le Alfa son tornate. 

 

  

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