Citroen 2CV
L’indimenticabile Citroen 2CV torna in vita in esemplare unico.
Operazione “amarcod” per la mitica 2 CV: l’artista Serge Gavin e Citroen Italia la fanno rivivere in esemplare unico.
Anche nell’auto certi miti non muoiono mai, ed anzi spesso rivivono. E’ il caso della Citroen 2 CV che, su incarico della filiale italiana della Casa dello chevron, il designer, grafico e artista francese Serge Gevin, si sta di nuovo impegnando a (come ha già fatto per alcune serie speciali del modello) a realizzare un esemplare unico che ne riproponga lo spirito disinvolto, pratico ed essenziale e, soprattutto, assolutamente inimitabile.
Tutto parte dal recupero di una 2CV Club del 1982 e lo stesso Gevin anticipa le sue idee: “Sarà bianca e gialla. La scocca bianca, i parafanghi gialli, così come il cofano posteriore e la capote. I paraurti devono essere bianchi, come le scocche dei fari (rotondi, mi raccomando), bianchi anche i cerchi delle ruote.” e aggiunge :“Sul bagagliaio c'è il disegno di un salvagente e sulle portiere un cappello da marinaio ed una pipa. Guardandola, si deve pensare al cielo, al mare, al sole, alla gioia di vivere”. A quella gioia di vivere che era uno dei “claim” della originale campagna pubblicitaria di lancio.
Le origini della 2CV vanno ricercate alla metà degli anni '30, quando Pierre-Jules Boulanger, chiamato a risollevare le sorti di Citroen dopo un periodo di difficoltà, si concesse una breve vacanza in Auvergne. In questa regione agricola quasi nessuno possedeva un'automobile e Boulanger si propose di motorizzarla con un mezzo semplice, pratico, robusto e poco costoso e chiese ai tecnici di realizzare “… quattro ruote sotto ad un ombrello, capaci di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato. Senza rompere un uovo”.
Il progetto fu affidato al suo miglior tecnico André Lefebvre e poi a quel geniale artista italiano Flaminio Bertoni (autore anche della Traction Avant, della DS e della Ami 6) e dopo una severissima selezione sui primi 250 prototipi
Nacque così, nel 1939 la TPV trés petite voiture, auto di piccolissima taglia di cui Boulager fece costruire 250 diversi prototipi. La selezione fu rigidissima e inflessibile sulle qualità richieste e la decisione definitiva per la produzione verrà presa solo alla fine della guerra per il lancio nel 1948. Clamoroso per l’immediato successo che la “Deuche” (contrazione di deux chevaux) riscosse nonostante previsioni catastrofiche della critica secondo la quale “…nessuno comprerà una macchina simile”. Resterà invece in produzione, nelle innumerevoli serie e diverse motorizzazioni che si sono succedute, fino al 1990. E riportare tutto questo alla memoria degli appassionati è appunto la missione che Citroen Italia ha commissionato alla 2CV che Serge Gevin farà rinascere.