Colpire i cretini, ma evitare le rapine
9mila nuove multe al giorno per i sempre più tartassati automobilisti milanesi e non.
La premessa è assolutamente necessaria e non ammette riserve. Del resto “La compagnia dell’Automobile” ha, tra le sue ragioni fondative, l’educazione e la sicurezza stradale in ogni suo aspetto. Spesso ha anche denunciato ufficialmente alle autorità responsabili, e continua a farlo, comportamenti di irresponsabili e pericolosi da parte di automobilisti.
Vanno dunque colpiti senza pietà i cretini, a volte anche criminali, che con il loro modo di stare al volante mettono a rischio l’altrui e la loro personale sicurezza, ignorano un minimo di buona educazione e se ne infischiano altamente del Codice della Strada.
Se dunque, come sottolienano le cronache di oggi un cretino viaggia a 190 km/h là dove il limite è di 70 km/h è più che giusto colpirlo severamente non solo con la multa e le sanzioni previste, ma anche sospendendogli la patente a tempo indefinito, fargli ripetere l’esame di guida e se ci ricasca fargli magari passare qualche periodo di rieducazione in carcere come succede in molti paesi al mondo.
E’ anche giusto però domandarsi come sia possibile che in una città come Milano si continui a “rapinare” sistematicamente l’automobilista con una serie di regolamenti, ostacoli alla circolazione, strisce blu stese a casaccio e occupazioni di spazi che altro scopo reale non hanno se non quello di fare cassa. Con buona pace della ventilata preoccupazione per la sicurezza e, tanto meno, per la qualità dell’aria in città.
La nostra protesta nasce dalla considerazione, sbandierata come una conquista da parte dell’Amministrazione Comunale, che sette nuovi autovelox da poco istallati in città e con limiti di velocità definiti non si sa in base a quale valutazione, generano una media di 9.000 (novemila) multe al giorno, oltre 64.000 dal 10 marzo da quando gli autovelox sono entrati in funzione.
Se è vero che tra chi è stato sanzionato la velocità media è di 85 km/h là dove il limite è di 70 per il (cavalcavia del Ghisallo, vle Fermi, Via Palmanova, via Parri) e di 65 km/h dove sono imposti i 50 (via dei Missaglia, via Chiesa Rossa, Vle Famagosta) e che il 59% degli automobilisti che oltrepassa il limite lo fa entro i 10 km/h è del tutto evidente che c’è in atto qualcosa di errato nella valutazione del pericolo e che si tratta unicamente di misure volutamente vessatorie e, lo ripetiamo, di vere e proprie “rapine” legalizzate.
Dall’Amministrazione Comunale e dagli assessori alla sicurezza Granelli e Maran al traffico che parlano di altre trappole del genere e si nascondono dietro una sicurezza tutta da provare, vorremmo meno furore ideologico, più dialogo e la stessa solerzia nel risolvere tutte quelle situazione di reale pericolo, dispregio del Codice della Strada e degrado che puntualmente segnaliamo con le nostre denunce.
Fuori da ogni polemica, ma per contribuire alla sicurezza di tutti e in particolare dei diretti interessati, vorremmo infine avere una statistica ugualmente meticolosa delle infrazioni contestate ai ciclisti in ordine a circolazione notturna senza luci e catarifrangenti, contromano, attraversamento con il rosso, sulle strisce pedonali, con il telefonino in uso, ecc. Abbiamo più volte chiesto questa forma di collaborazione e trasparenza, ma tutto tace. Come sempre.