DELLA VALLE Vs MARCHIONNE/3
Nell’infuriare delle polemiche suscitate dalle roventi dichiarazioni di Della Valle contro Marchionne e John Elkan per la loro inadeguatezza a guidare il Gruppo Fiat e per la soverchia, per non dire esclusiva, attenzione che pongono alla cura dei lor
Si è sentito, fin qui, anche un clamoroso silenzio da parte di chi aveva quantomeno il dovere di muoversi un po’ prima, di tenere sotto controllo una crisi dell’industria e del mercato dell’auto per la quale qualche misura poteva pur esser presa invece di martellare continuamente il settore con tassazioni e vessazioni continue.
Si muovono ora, cosa non poco sorprendente, anche quei sindacati che il famigerato piano “Fabbrica Italia” l’avevano pur sottoscritto accettando di scaricare costi e perdite di diritti sui lavoratori. Per non dire poi dell’entrata a gamba tesa di Cesare Romiti che i destini della Fiat li ha gestito per oltre 20 anni e che, certamente, è stato il primo a spostare il “core business” dell’Azienda torinese dal prodotto, cioè dall’auto, alla Finanza.
Non è che Marchionne ci sia particolarmente simpatico e, di certo, considera ormai l’Italia una provincia, non il centro, dell’Impero. Ma è altrettanto vero che almeno c’è un Impero e che lui l’ha saputo costruire con tenacia e pragmatismo anche se non sempre, anzi quasi mai, spiegando bene i percorsi che aveva in testa.
Ora gli arrivano rimproveri, consigli e anche insulti da ogni parte e quello che non può sopportare è di essere definito ingrato e inadeguato da coloro che nella sua ottica manageriale sono dei veri dilettanti che straparlano di cose che non conoscono. E che pensano che la Fiat, cioè Marchionne da solo, possa dall’oggi al domani cambiare il corso delle cose, con un nuovo e più concreto piani di investimenti.
Quello che purtroppo è sotto gli occhi di tutti non è tanto una Fiat che va allontanandosi dall’Italia, ma è un’Italia che va allontanandosi dalla Fiat e dalle Fiat. E questo non è un bene per nessuno.
Sabato, comunque, ne sapremo di più dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Monti e con i Ministri Fornero e Passera.