Dieselgate: USA vs Volkswagen

Si riapre ufficialmente il caso Dieselgate con una causa miliardaria in arrivo dagli USA. L’hanno intentata il Dipartimento di Giustizia americano e l’Environmental Protection Agency (EPA) che ha dichiarato: “Perseguiamo tutte le strade contro il Gruppo tedesco per affrontare le violazioni” cioè l’aver montato dispositivi non ammessi su 600.000 motori diesel per far in modo che le emissioni fuori norma risultassero corrette.

Le cause si basano quindi sia sulla truffa, sia sui presunti danni alla salute. Quanto all’ammontare delle cifre in gioco si parla di 32.000 dollari per ognuno dei motori diesel da 2.000 cc istallati e di 37.000 dollari per quelli da 3.000 cc.

Alla pesantissima richiesta che potrebbe portare la multa anche a 40 miliardi Volkswagen ha risposto dichiarando di voler continuare a collaborare e chiedendo più tempo per le conclusioni delle indagini in corso. Intanto per i clienti USA interessati è già stato disposto un rimborso di 1.000 euro ciascuno.

Nel frattempo il caso si veste di complicazioni politiche con Berlino che sospetta azioni protezionistiche da parte di Washington a favore dell’industria automobilistica americana contro quella tedesca e le vendite Volkswagen negli Stati Uniti continuano calare (-24,7 a novembre, - 9,11 a dicembre e - 4,78 nell’intero 2015).

Non va meglio in Borsa dove, a Francoforte, il titolo VW ha perso il 5,5%.