Flaminio Bertoni e Citroën
Quando in Citroën l’auto diventa arte.
Centodieci anni fa nasceva Flaminio Bertoni, artista eclettico che ha dato prova delle sue capacità creative non solo nel campo delle arti figurative classiche, scultura e disegno su tutte, ma anche in quello dell’arte applicata. E applicata all’auto in particolare.
Non può infatti essere definita diversamente la sua collaborazione con Citroën e che trova la massima espressione nell’inarrivabile e innovativa DS - da pronunciare alla francese “déesse”, la dea, quasi a definirne la distanza siderale che, da ogni punto di vista, divideva questo modello dalle auto del tempo.
E’ stata l’auto di lusso che ha letteralmente segnato un punto di rottura, per contenuti tecnici e soprattutto stilistici, nel mondo dell’automobile da quando apparve al Salone di Parigi del 1955. Il genio di Bertoni si era però già ampiamente manifestato con le altrettanto mitica “Traction Avant” del 1934 e “2CV” del 1948 e con progetti per autobus (anche a due piani) e furgoni che hanno inciso a fondo sulla riconoscibilità e immagine di marca e sul suo DNA di costruttore votato all’innovazione.
Il suo ricordo vive ora nelle raccolte dei più attenti collezionisti e, in particolare, nei musei, specie in quello che Varese, sua città natale, ha dedicato a questo illustre figlio.