FORD FIESTA ST
Poi ditemi se non ha ragione di offendersi se la chiamate “city car”.
Io la chiamerei “small competition car” (3,98 mt di ingombro, quindi mica tanto “small) e mi riferisco alla Fiesta ST, modello per altro già noto e con un eccellente passato sportivo, che arriva nella nuova versione dotata di un motore EcoBoost di 1.600 cc, 182 CV e 240 Nm di coppia, di un cambio a sei marce, di sospensioni specifiche di derivazione corsaiola e di una buona dose di elettronica che regola il tutto e il divertimento è assicurato.
A parte il prezzo che è un pochino salato - 21.500 euro - e i tempi di attesa per averla dato non è esattamente a listino, ma bisogna ordinarla e attendere almeno un paio di mesi.
Quanto alle prestazioni Ford dichiara 220 km/h di velocità massima, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi e consumi medi di 5,9 l/100 km, da dimenticare nell’uso pratico perché chi sceglie questo tipo di vettura di tutto si preoccupa tranne che di tenere il piede leggero. Con l’Ecoboost è comunque provata una riduzione più che apprezzabile dei consumi a fronte di un evidente incremento delle prestazioni; le emissioni di CO2 sono indicate in 138 g/km.
Una vettura di questo tipo non può sottrarsi a una caratterizzazione esterna e di allestimento adeguata alla sportività che promette ed ecco quindi la griglia trapezoidale a nido d’ape con le luci diurne a LED, le bandelle sottoporta, lo spoiler e il diffusore posteriori, il doppio scarico al centro, i sedili Recaro, la pedaliera in alluminio e il volante con il marchio ST così come il pomello del cambio.
Al miglior sfruttamento delle qualità dinamiche apportano il dovuto contributo anche l’ESP regolabile in tre modalità, Operativo, Sport Mode e Tutto Escluso, ilservosterzo elettrico dalla risposta più pronta e il sistema Torque Vectoring Control che controlla al meglio la rotazione della ruota interna alla curva e la posizione delle ruote in accelerazione e frenata così da ridurre il sottosterzo. Qualità complessive che si apprezzano particolarmente nella guida sui percorsi misti, con curve strette e nelle salite, quando la disponibilità della coppia (già pronta appena al di sotto dei 2.000 giri) aggiunge piacere di guida e maneggevolezza.
Su strade normali, in città e negli allunghi veloci autostradali si paga invece qualcosa in confort anche per la particolare taratura delle sospensioni; ma questo è nell’ordine delle cose.