La mobilità di domani TOYOTA BOSHOKU
Proseguiamo il nostro racconto relativo a tutti quei dispositivi tecnologicamente avanzati ed eco-friendly che consentono non solo un nuovo concetto di mobilità a basso impatto, ma che ne permettono la piena realizzazione.
Toyota Boshoku, una delle innumerevoli società del colosso giapponese, ha presentato al Salone di Tokyo 2011 T-Brain e -Bridge, due innovativi concetti di interni nati sotto il segno di “the pursuit of comfort”, ovvero della ricerca della confort e della qualità della vita a bordo. T-Brain è un progetto che, nello specifico, studia l’interno dell’auto sfruttando al meglio tutti gli spazi disponibili per la massima comodità nella seduta, nel controllo dei comandi e delle informazioni che giungono al pilota e questo ponendo anche la massima attenzione all’ergonomia. Il tutto insomma viene studiato intorno alla struttura ed ai movimenti naturali del corpo umano per offrire il top anche per quanto riguarda la sicurezza.
T-Bridge invece ottimizza tutte le possibilità di connessione di un’auto: gli interni vengono personalizzati infatti per agevolare le esigenze di stile e di comunicazione del guidatore: telefono, interattività tramite navigatore, pc, tv, e tutto quanto rende un’auto e il viaggio un’occasione di contatto con il mondo esterno, con le proprie attività lavorative e con le preferenze di intrattenimento musicale e televisivo. Attraverso la propria competenza nel design e nella fabbricazione degli interni per auto, Toyota Boshoku ha quindi reso possibile il sogno di tutti gli automobilisti: fare un’auto a propria misura, che accolga necessità di spazio e vissuto trasformandoli in un modello unico. Il tutto con materiali leggeri ed ecocompatibili – come la fibra di kenaf, completamente naturale e simile alla juta - sia per la loro origine, sia perché, essendo leggeri, incidono positivamente sull’aerodinamica durante la marcia.
Lo studio di materiali leggeri e anatomici ha permesso a Boshoku non solo di realizzare anche il massimo di compatibilità ambientale, ma anche di entrare nel settore racing, offrendo sedili sportivi di rara resistenza, leggerezza e confort e tali da aver contribuito, ad esempio alle performance della Lexus LFA del team Gazoo Racing, che ha partecipato alla 24 Ore del Nurburgring del 2011.
[E.R.]