La morte di Sergio Pininfarina
Da oggi il mondo dell’auto, del design e del made in Italy è sicuramente più povero.
Figlio del mitico Gian Battista, più noto, anzi celebre come “Pinin” Farina (da cui derivò poi il “cognome d’arte”), era senatore a vita ed era stato presidente della Confindustria dal 1988 al 1992 e deputato al Parlamento Europeo dal 1979 al 1988.
Era soprattutto Presidente onorario del gruppo che porta il suo nome di cui aveva preso la guida nel 1961 e che aveva portato alle dimensioni internazionali e di grande prestigio mondiale non solo sul piano creativo dei numerosissimi modelli che portano la sua firma, ma anche sul piano industriale e della diversificazione delle attività.
Storiche e ricche di straordinarie realizzazioni le sue collaborazioni con tutti i maggiori costruttori mondiali tra i quali spiccano le innumerevoli auto firmate per Peugeot, Alfa Romeo, Lancia, Dino, Fiat, Daewoo, Cadillac, Bentley, Mitsubishi e gli inimitabili prototipi, esemplari unici e show car realizzati per le grandi esposizioni internazionali. Del tutto particolare il rapporto, che ancora continua, con Ferrari e “con” la Ferrari per la quale ha realizzato la maggior parte dei modelli che sono entrati nella storia dell’auto sportiva e del Made in Italy.
Se è consentito un ricordo personale la nostra lunga attività professionale ha reso possibili e indimenticabili una serie di incontri che oltre alle qualità del “maestro d’arte” hanno messo in luce le qualità umane e la grande disponibilità dell’uomo e del manager. Per questo il nostro rimpianto è vivo e sincero e le condoglianze alla famiglia profondamente sentite.