Marchionne: messaggio ai dipendenti
“Siamo l’esempio di chi si tira su le maniche”…”ma non possiamo fare tutto da soli e occorre un’azione italiana ed europea per riequilibrare la situazione”.
Sono le orgogliose affermazioni e il messaggio che - dopo una settimana di fuoco, con Fiat e la sua stessa figura di supermanager messa in discussione - Sergio Marchionne ha lanciato ai dirigenti e ai quadri riuniti al Lingotto e a quelli degli altri siti produttivi collegati in videoconferenza, Auburn Hill (Michigan) compresa.
Ha tra l’altro, l’A.D del Gruppo, riconosciuto che la sua vita di pendolare tra Torino e gli Stati Uniti può aver sconcertato chi era abituato ad una guida anche fisicamente più presente, ma i problemi in campo non consentivano altra condotta e, a questo proposito, è arrivato l’impegno non solo a non abbandonare l’Italia, ma un “non vi abbandono” che ha avuto lo scopo e l’effetto di rianimare la truppa. Come ha il dovere di fare un capo nei momenti difficili.
Intanto, sempre sul fronte Fiat, il Ministro Foriero ha convocato come da programma i Sindacati, ma alla chiamata ha risposto solo Susanna Camuso della CGIL che ha ribadito la sua posizione contraria verso la politica Fiat e del Governo. Ha partecipato all’incontro anche il segretario dell UGL Centrella.
Assenti, ingiustificati, e rinviati ad altro appuntamento, Bonanni della CISL e Angeletti della UIL che hanno delegato i rispettivi segretari dei metalmettanici. Come se la cosa non fosse di interesse generale, ma solo di settore.
Si riconferma quindi la spaccatura che divide i sindacati tra quelli che a suo tempo hanno firmato diversi accordi con Fiat e la CGIL che persegue la sua linea dura e, certo, questa situazione non aiuta a trovare soluzioni.