NO AI SUV NEL CENTRO DI PADOVA?
Ogni tanto ritornano.
Con quali motivazioni? Le solite. Sono troppo grandi, troppo pesanti, troppo inquinanti, troppo pericolosi. Troppo di tutto, insomma, e quindi fin troppo scontate e utili le reazioni con le dovute e obiettive argomentazioni a difesa di questa tipologia di veicoli.
Sono quelle emerse dal convegno “Auto e Ambiente - Vere bugie e false novità” organizzato da Porsche Italia che, avendo sede proprio a Padova, ha ritenuto doveroso dare un contributo di informazione corretta, giusta la “responsabilità sociale dell’impresa” in senso generale e nello specifico territorio.
Di rilievo, nel lungo ed animato dibattito, gli interventi di Loris Casadei, Presidente di Porsche Italia e di UNRAE (l’associazione delle marche estere che operano in Italia e che valgono circa il 65% del mercato globale) e di Fabio Orecchini, docente universitario, organizzatore di H2 Roma e giornalista.
Il problema del rapporto dell’auto con l’ambiente e con la città è stato inquadrato correttamente mettendo in discussione, in primo luogo, non tanto una determinata tipologia di auto, quanto la mancanza di una seria politica dei trasporti e la sostanziale assenza di alternative all’auto per la mobilità individuale che resta un valore irrinunciabile.
Tutto questo mentre il rapido sviluppo della tecnologia e l’impegno dei vari costruttori hanno reso l’auto di oggi infinitamente più pulita, sicura e meno assetata di carburante di quanto non lo fosse solo pochi anni addietro.
Confutando, dati alla mano, i vari “troppo” imputati ai SUV, Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, ha quindi ricordato che le motivazioni d’acquisto di un SUV sono tutt’altro che di tipo emotivo o esibizionistico, ma poggiano su scelte razionali che le ricerche più autorevoli collegano alla sicurezza, alla versatilità d’uso e di carico, alla sicurezza attiva e passiva, al confort generale ed alla trazione integrale che riporta ancora alla sicurezza.
Non si spiegano, quindi, atteggiamenti punitivi che vogliono il SUV simbolo di una certa classe sociale da contrastare, più o meno apertamente, anche in base a schieramenti ideologici.
Altro luogo comune giustiziato dall’obbiettività dei fatti è quello relativo agli ingombri eccessivi. Risulta invece che rispetto alle station wagon che nessuno si sogna di bloccare i SUV hanno una lunghezza media di 4,5 mt e un’impronta a terra di 8,1 mq contro 4,6 e 8,3 delle SW.
E siamo al peso che danneggerebbe il manto stradale ed alla pensata di penalizzare i SUV in base alle dimensioni delle gomme. Detto allora che non poche auto hanno ruote da 18, 19 e 20 pollici e che hanno pesi equivalenti, la superficie d’appoggio più larga degli pneumatici distribuisce in realtà meglio il peso su un’area più vasta.
La stessa inconsistenza delle argomentazioni “contro” vale per i consumi e per le emissioni in quanto sono impegnati in pratica gli stessi motori e spesso anche tecnologie più sofisticate.
Colpisce piuttosto l’incuria dei politici che permettono tranquillamente di circolare a mezzi pubblici e commerciali vecchi e ultrainquinanti che creano, essi sì, danni rilevanti alle nostre città ed all’ambiente.
Una seria politica dei trasporti, e in particolare un rapido (e magari incentivato) rinnovo del parco circolante italiano ancora troppo vecchio porterebbe invece gli attesi benefici. Non certo anacronistici e immotivati divieti.
Va infine segnalato un comportamento inspiegabile e giornalisticamente inaccettabile da parte della stampa quotidiana locale che ha rifiutato la pubblicazione di una pagina a pagamento con le ragioni dei sostenitori dei SUV. Quando cioè, invece di discutere e confrontarsi sui dati e sui fatti, si sceglie la censura.
FONTI DI CO2 IN EUROPA
Produzione di energia 39%
Abitazioni 19%
Industria 16%
Aerei, camion, navi 14%
Auto 12%*
*Auto Euro 4-5-6 a Benzina 1,5%
PM10 da Diesel 0,005%