Nuova vita per la MOTO MORINI
Era il 1962 e un ragazzino che poi doveva diventare Giacomo Agostini, cioè il campione di motociclismo più titolato di sempre, conquistava il titolo cadetti in sella ad una Moto Morini e confermava il suo talento l’anno dopo vincendo il campionato “v
La casa di Casalecchio di Reno, nata nel 1937 a Bologna, si era fatta un nome con modelli come l’indimenticato Corsaro del 1959, il “Corsarino” del 1963 di cui vanno a caccia i collezionisti più arrabbiati e con le vittorie ottenute da piloti come Mendogni nel 1952 con la 125 Competizione e Provini secondo nel Mondiale 250 nel 1963 con la Bialbero.
Tra le moto stradali restano nella memoria modelli come il Super Scrambler, la 3 ½, la Camel sviluppata nel 1981 per prendere parte alla Parigi-Dakar, la Custom del 1989.
La casa era stata poi ceduta ai fratelli Castiglioni per passare alla Morini Franco Motori nel 1999 e finire in liquidazione nel 2009.
Si rischiava quindi di vedere definitivamente disperso un prezioso capitale di storia e di competenze senza l’ultimo tentativo di rilancio che viene ora messo in atto da una nuova società cha fa capo all’imprenditore Sandro Capotosti. Con il socio Ruggero Iannuzzelli ha rilevato all’asta (meno di due milioni di euro la somma impegnata) quello che resta dell’azienda è ha fondato la società Eagle Bike (un’aquila d’oro è nel marchio della casa) impegnandosi per “un rilancio internazionale” che dovrà fondarsi sulle potenzialità del marchio e sulla capacità dell’imprenditoria motociclistica italiana. Buon lavoro.