PERSONALIZZARE L'AUTO

L'auto è espressione di noi stessi. Ecco perché fa sempre più tendenza la personalizzazione.

13 Jun 2013 motorpad.it
PERSONALIZZARE L'AUTO

La passione per l’auto nasce probabilmente ancora prima del motore a scoppio: nel senso che avere un mezzo di trasporto, che fosse un calesse allora o sia un’auto oggi, significava e significa tuttora comunicare uno status, una personalità, un ruolo. Se in passato questo identificava l’appartenenza a una classe e quindi di fatto segnava e divideva la società in ceti, oggi, quando tutti, o quasi, possediamo un’auto, essa è chiamata ad esprimere un singolo gusto, un unico carattere, una sola identità.

L’auto diventa quindi espressione di noi stessi, alla stregua di un capo di abbigliamento o di un accessorio come scarpe, borsa e occhiali.
Le case automobilistiche hanno saputo cogliere e ottimizzare questa tendenza, e soprattutto alcuni brand hanno fatto della personalizzazione, del “soft tuning”, un’arma di marketing molto importante ed efficace per il proprio business. Pensiamo a costruttori come MiniCitroen (con la gamma DS, etc.), Opel (con la nuova Adam) Fiat (con “le” 500). Vetture di media cilindrata, sportive, eleganti e scattanti che ammiccano al gusto estetico di un target molto spesso giovane e che desidera mostrarsi, farsi conoscere e affermare la propria identità, ma che non deludono nemmeno le aspettative di adulti, uomini e donne, che amano comunque prendersi cura di sé stessi e della propria passione di guida attraverso modelli che non sono solo mezzi di trasporto, ma metafore della loro identità.

Vetture e brand più blasonati, poi – pensiamo ad Audi, Mercedes, BMW – fanno della personalizzazione, non solo estetica – la chiave di lettura dei desideri dei propri utenti e quindi del successo nella vendita e nell’assistenza, per una fidelizzazione maggiore.

In una società in cui abbiamo tutto a portata di mano, facilmente, infatti, possiamo disamorarci di un prodotto, mentre mantenere fedele nel tempo un cliente rappresenta un business, e quindi guadagno, per un produttore. Nella personalizzazione di un’auto, quando il cliente sente di avere una vettura fatta a sua misura, che soddisfa al meglio le sue esigenze ed esprime i suoi gusti, la soddisfazione da un lato e l’affezione al marchio dall’altro permettono di stabilire una relazione, duratura e quindi fruttuosa.

Dalla personalizzazione dell’auto, che passa anche da un servizio di assistenza taylor made, cioè su misura, oggi deriva quindi più che mai il successo di un brand. Un marchio di auto deve essere concorrenziale sotto tutti gli aspetti: offrire modelli mai banali e scontati, capaci di catturare il gusto estetico e le esigenze in fatto di sicurezza di ogni utente, offrendo basilari garanzie e optional sempre più specifici e attraenti.

Dalle ruote in  lega alle possibilità di mix di colori fra interno e carrozzerie, dai fari all’allestimento di infotainment, dai dispositivi di supporto alla guida e ai consumi agli accessori per i bambini, tutto può, e anzi deve, essere personalizzabile. Perché un utente non vuole più sentirsi uguale agli altri, ma desidera essere – e quindi comunicare – se stesso. Più che mai con un auto originale, al limite unica o quasi, e solo sua.
In tutto questo processo gioca e vince l’emozione, un sentimento che non conosce crisi e che anche di fronte a un momento economico sfavorevole può muovere consumi e mercato. 

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