Pisapia e la sua Giunta: dichiarazioni tutte da commentare
Autoassoluzioni, responsabilità altrui e le vaghe promesse di sempre
Travolto, e non poteva essere diversamente, dall’ennesima esondazione del Seveso che ha messo in ginocchio Milano e a nudo le responsabilità di una Amministrazione Comunale in tutt’altre faccende affaccendata, il Sindaco Giuliano Pisapia ha rilasciato al Corriere una lunga intervista. Definirla autoassolutoria è dir poco, e le risposte che ha dato alle puntuali domande di Rossella Vago che, di certo, non si è presentata con il taccuino o il microfono “inginocchiato”, meritano commenti e puntualizzazioni che, del resto, continuano a piovere (mai verbo fu più appropriato) da più parti.
1) - Milano è ancora sott’acqua, quando successe nel 2010 lei invocò le dimissioni della Moratti. E ora?
Risponde Pisapia di aver sempre considerato il problema del Seveso una priorità e che la richiesta del 2010 si riferiva al ritardo degli interventi, causa di danni maggiori; in questo caso sono stati tempestivi nonostante il mancato allarme della Regione. Sarebbe stata la … “nostra Protezione Civile alle due di notte a mobilitarci … e l’Assessore Marco Granelli ha trascorso tutta la notte sotto il diluvio… Le opposizioni invece di richiedere le dimissioni, dovrebbero ringraziare (!) chi si è impegnato tutta la notte.
Dato atto all’eroico Granelli di aver perso qualche ora di sonno e rischiato il raffreddore attivandosi nel pieno dell’emergenza, al Sindaco e ai suoi assessori va chiesto non tanto cosa hanno fatto “durante” l’evento, ma cosa NON hanno fatto “prima”. Se davvero il Seveso era considerata una priorità, perché si sono persi altri 4 anni dopo aver messo la questione anche tra le più importanti promesse elettorali. Appunto, una delle tante promesse.
Davvero meschina poi la chiamata in causa della Regione. Ci sono sicuramente responsabilità anche da quella parte, quantomeno per il doveroso coordinamento e stimolo su un problema di tale importanza non solo per la città di Milano, ma se per sapere che pioverà forte bisogna aspettare una telefonata da qualcun altro, allora siamo davvero in buone mani.
Del tutto inaccettabile e addirittura ridicola la richiesta di ringraziamenti che si commenta da sola.
2) - I cittadini dei quartieri allagati (e di tutta Milano ci permettiamo di aggiungere) sono arrabbiati. Quale impegno può prendere il sindaco con loro? Ha promesso che chi ha subito danni sarà risarcito. Con quali soldi? E’ immaginabile pensare a riduzioni delle tasse comunali per i residenti delle zone sommerse?
Risponde Pisapia. La Giunta già in passato aveva deciso di dare un contributo a chi aveva avuto cantine, seminterrati, autoveicoli danneggiati dal fango e dall’acqua che sarà dato a chi ha subito danni che dovranno essere quantificati in modo certo.
Niente di più logico e, al tempo stesso, di indefinito; nessun tempo certo, nessun budget predisposto nemmeno in via provvisoria o di primo intervento. Si può avere qualcosa di più preciso e di immediata efficacia? Non si tratta infatti solo di cantine e seminterrati da rimbiancare o di automobili da mandare al lavaggio, ma di una ferita seria all’immagine della città ed alla sua economia già massacrata oltre il lecito da non poche controproducenti iniziative dello specialista Maran che continua a considerare Milano un suo feudo esclusivo e del suo schieramento ideologico.
3) – Potrebbe essere utile un commissario straordinario per accelerare gli interventi?
Risponde Pisapia “Tutto ciò che può essere utile è benvenuto. Non ci sono però soluzioni miracolistiche.
Bella scoperta. Sfugge però al nostro sindaco che ipotizzare l’intervento di un Commissario “ad acta” altro non è se non una vera e propria dichiarazione di impotenza e incapacità che si riduce, di solito, ad ulteriori ritardi, discussioni, spese, ecc. Ancora una volta c’è stata una generica “mozione degli affetti” nella forma di un invito/promessa a collaborare con tutti gli organismi interessati, insufficiente a nascondere le rivalità e i coltelli sotto il tavolo tra i convenuti. Cosa che si va ripetendo da decenni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Mai una volta che invece di verbi coniugati al futuro, “faremo, eviteremo polemiche, ci confronteremo, interverremo, partiremo con i lavori, ecc” ci sia un programma serio con dei numeri (soldi veri) e delle date (inizio e fine dei lavori) al posto delle solite riunioni e delle troppe dichiarazioni autoreferenziali.
La più clamorosa e supponente delle quali, da parte di Pisapia e della sua banda, è stata fatta proprio solo qualche giorno prima dell’alluvione quando, in un vero delirio autocelebrativo per i risultati positivi della sua Amministrazione, il nostro ha dichiarato di sentirsi già vincitore delle elezioni del 2016. Ma va?!
In concreto aspettiamoci comunque tempi lunghi perché non sapremmo proprio quale altro significato dare alla conclusione finale: “… non ci sono soluzioni miracolistiche”.
Alla prossima e purtroppo inevitabile esondazione.
Foto riprese dal Corriere della Sera