RENZI Vs MARCHIONNE
Dice lui: “Traditore, ha preso in giro lavoratori e politici”.
Fin troppo facile capire chi è “lui” - Matteo Renzi - e chi “l’altro” - Sergio Marchionne - la cui sortita può anche essere comprensibile dato il fuoco di fila cui è sottoposto da tempo. Meno, però, molto meno comprensibile il bizzoso attacco ad una città come Firenze.
Ove anche lo fosse, e non lo è, essere piccola e povera non è certo una colpa e non merita dileggio. Il mondo è pieno di città piccole e povere.
Il fatto è che davvero ci hanno un po’ tutti stancato gli urlatori arrabbiati di questi ultimi tempi. E se la politica ha i suoi miserevoli rituali elettorali dispiace che siano coinvolti il mondo e personaggi dell’automobile che hanno ben altri grattacapi da risolvere.
Ridiamoci allora un po’ su con il florilegio di “fiorentinate” al curaro che, inevitabilmente, la sortita di Marchionne ha provocato sul giornale locale “La Nazione” e sul web.
Eccole. “Marchionne quando ha detto piccola e povera si riferiva a Firenze o era lo slogan della Punto?”. Leonardo Pieraccioni “A noi il David e a te la Multipla”. “Siamo piccoli e poveri, vero. Troppe Fiat in giro”. “Ma se tirasse fuori un’auto decente invece di sparare bischerate?”. “Piccoli e poveri, ma a noi la Duna non sarebbe mai venuta in mente” (neanche a Marchionne, per la verità). “Vieni avanti teatino” visto che Marchionne è nato a Chieti che certo non si confronta con Firenze. “Piccola e povera Firenze! Sarà bella Detroit”. Difficile dargli torto. “Sciacquati la bocca con la varechina quando parli di Firenze”. “Sarà stato Marchionne quando è stato rotto un dito alla Polissena sotto la Loggia dei Lanzi?”. “Paghi le tasse in Italia”.
Insomma Guelfi e Ghibellini divisi su tutto hanno immediatamente trovato un collante contro l’A.D. di Fiat e non poteva essere diversamente.
Personalmente stiamo con il Cardinale di Firenze Betori: “C’è ancora qualcuno che pensa che le uniche ricchezze siano quelle materiali" e di tesori di altro genere, culturali e artistici, la città del Giglio ne ha dispensato, nei secoli, a piene mani.
Strano che Marchionne, nel suo scatto d’ira, non se ne sia ricordato. Ha anche offerto, ai fiorentini in particolare, ma agli italiani tutti che in qualche modo si sentono offesi, un buon motivo per “vendicarsi”. Ci segnalano infatti, proprio alcuni concessionari Fiat, che i Saloni sono improvvisamente diventati ancora più vuoti di prima. E si teme anche di peggio.
NB - Completezza d’informazione vuole anche che si registrino le scuse alla Città che Marchionne ha espresso ieri. Speriamo che sia finita così.