Tasse sull'auto: la posizione dell'UIGA
Arrivano le prime prese di posizione contro la prossima manovra economica che, ancora una volta non ha trovato di meglio che colpire il mondo dell'automotive e soprattutto l'automobilista.
Per il settore dell’auto (e parallelamente per il mercato delle quattro ruote) mala tempora currunt. Salvo imprevisti, una mazzata è pronta ad abbattersi su questo comparto, già in forte sofferenza come immatricolazioni dopo lo stop agli eco-incentivi. La mazzata in arrivo – spiega l'Unione Italiana Giornalisti dell'Automotive in una nota – è molteplice: oltre ai rincari delle accise per benzina e diesel, a essere penalizzati saranno i Suv e le auto più potenti (oltre 125 kW).
Della possibile stangata (le conferme sono attese dopo il Consiglio dei Ministri di oggi) se ne parla da tempo. Le indiscrezioni, in vista della “manovra”, non erano mancate. “Fa stupore come il settore e le associazioni che lo rappresentano – afferma Pier Luigi Bonora, presidente dell'Uiga – non siano riuscite a evitare o almeno attenuare la mazzata, ennesima, allo studio”.
Eppure il comparto dell’auto, definito nell’ultima assemblea dell’Unrae “una vacca da mungere”, è vitale per l’economia e l’occupazione del Paese. La realtà – prosegue il comunicato – è triste: in Italia la lobby dell’auto, sia nazionale che estera, non ha più peso. Le quattro ruote non sono tra le priorità nell’agenda delle istituzioni, salvo quando bisogna pensare a nuove tasse o limitazioni (Ecopass e quant’altro). E a dimostrarlo è anche il fatto che l’Italia è la “cenerentola” per quanto riguarda l’avanzamento del progetto auto elettrica.
“Il settore – continua Bonora – deve riorganizzarsi velocemente, lasciare da parte rivalità e campanilismi, e alzare la voce. Deve portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica tutte le sue buone ragioni. Non bastano i tavoli, gli 'stati generali' o i test drive con gli onorevoli al volante delle vetture elettriche. I risultati ottenuti vanno tutti nella direzione opposta. Si cambi metodo, ma presto, prima che sia l’automobilista a pensarci”.