Tasse sull’auto: nuovi aumenti
Eccoli di nuovo.
E invece di dare una mano ad un settore fondamentale come quello dell’auto che, per inciso, contribuisce con il 16% all’entrate fiscali e dà lavoro a migliaia di aziende e milioni di lavoratori, vara misure punitive e profondamente pericolose che vanno ad aggiungersi all’aumento della benzina varato da poco e destinato a finanziare la cultura e lo spettacolo.
Ecco le più importanti già decise o pericolosamente in rampa di lancio: aumento dell’IVA dell’1%, aumento dell’imposta provinciale di trascrizione (la famosa IPT) e aumento del 16% sull’aliquota dell’RC auto. Provvedimento quest’ultimo già deciso dalla provincia di Milano nella misura del 3,5% e pronto ad essere imitato da moltissime altre provincie. Proprio a quegli enti che tutti promettevano di abolire e che, invece, non solo si sono moltiplicate per distribuire un sacco di poltrone in più e sistemare clientele, ma sono diventate sempre più voraci.
In sintesi: le auto saranno più care all’acquisto e nella gestione e qualcuno dovrà spiegarci se questo, in un mercato già depresso, è la misura giusta per rilanciare non solo il settore, ma il consumo in genere, stante anche il potere d’acquisto dei salari in continuo impoverimento.
E meno male che continuano a dichiarare, con una faccia di bronzo davvero degna di miglior causa, di “non voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini”.
Di quali cittadini parlano? Di quelli del Liechtenstein?
E meno male che il federalismo fiscale doveva portare vantaggi. Se sono questi, grazie tante, ma possiamo farne volentieri a meno.
In chiusura, però, mi viene in mente il grido di protesta che, ai suoi tempi, Cicerone levò alto nel Senato romano: “Quousque tandem abutere, Catilina…“. E sia chiaro che non voglio fare il Lotito della situazione con le sue citazioni in latinorum. Lo giro piuttosto ai cittadini automobilisti: “Fino a quando si abuserà della nostra pazienza?”
Non è il caso che ci si organizzi in modo serio, autonomo ed ufficiale?
Dimenticavo: dal prossimo anno bisognerà pensare anche a come sopperire allo stop all’addizionale sull’energia elettrica. Non vorrei, sempre per citare un classico, fare la Cassandra di turno, ma accetto scommesse su chi verrà riversato anche quest’onere.
M.P.