Venti di tempesta su Fiat e Renault

Crollo Fiat in borsa a Milano e voci di un dieselgate anche per Renault.

14 Jan 2016 motorpad.it
Venti di tempesta su Fiat e Renault

Dati di vendita falsi in USA per FCA e crollo in Borsa.

Il classico “venerdi nero” in borsa che tanti week end ha sconvolto si manifesta in anticipo infierendo sul titolo FCA che perde il 7,27% chiudendo a 6,89 euro.  Secondo quanto si apprende l’inizio dello scivolone prenderebbe le mosse dal crollo delle vendite in Russia calcolato in un drammatico -36%.

A questo si aggiunge la notizia che i dati di vendita FCA sul mercato americano (+4%) - secondo quanto riferisce Automotivenews - sarebbero falsi in quando FCA avrebbe pagato per indurre alcuni Concessionari a dichiarare numeri falsi. Due importanti concessionari avrebbero svelato l’accordo messo in atto l’ultimo giorno del mese. Uno di questi, operativo in molti stati americani, dichiara di aver respinto l’accordo e avrebbe anche avviato una causa legale contro FCA che, al momento dichiara a sua volta di non avere ricevuto alcuna citazione.

Va rilevato che quella dell’immatricolazione dei cosidetti “modelli a Km zero” immatricolati nell’ultima settimana del mese non è una pratica illegale in Italia e viene utilizzata dai venditori per realizzare i target fissati e raggiungere i relativi premi. Questi modelli vengono poi rivenduti a prezzi scontati.

Ecco, in proposito, il comunicato ufficiale FCA:

"Precisazioni in merito ad un’azione giudiziaria intentata da un concessionario statunitense nei confronti di FCA US

Fiat Chrysler Automobiles N.V. (NYSE: FCAU / MTA: FCA) ha appreso che un concessionario negli Stati Uniti ha promosso contro FCA US LLC (FCA US) una causa nella quale sostiene che FCA US gli avrebbe offerto incentivi finanziari affinché registrasse falsamente le vendite, riportando vendite al dettaglio in un determinato mese e cancellandole in quello successivo.

Sebbene l’atto di citazione non sia ancora stato notificato a FCA US, la società è convinta del fatto che la causa sia infondata e sia stata promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui FCA US discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest’ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione.

La società ha piena fiducia nella integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso."

Dieselgate per Renault

Un nuovo “Dieselgate” coinvolge Renault. Il caso nasce a seguito dal fatto che le autorità antifrode hanno visitato alcuni impianti di Renault asportando i computer di molti dirigenti per verificare se le emissioni corrispondono a quanto dichiarato. Questo anche dopo le normali verifiche su un campione di modelli in circolazione. Circolavano già su queste operazioni di controllo voci che le emissioni della Espace superassero di gran lunga i valori dichiarati.

La notizia parte dai sindacati francesi CGT -Conference Generail du Travail- e ha provocato, anche in questo caso, un pesante crollo di oltre il 10% del titolo Renault in Borsa.

Ecco, al riguardo, il Comunicato Ufficiale di Renault.

"Dopo la rivelazione pubblica da parte dell'EPA – Agenzia americana di protezione dell’ambiente – dell’esistenza di un software tipo Defeat Device presso un noto costruttore automobilistico, il governo francese ha istituito una Commissione tecnica indipendente. La Commissione tecnica indipendente – detta Commissione Royal – ha la missione di verificare che i costruttori francesi non abbiano equipaggiato i loro veicoli con software equivalenti.

In questo contesto, l'UTAC sta attualmente testando 100 veicoli in circolazione, di cui 25 di Marca Renault, un numero che rispecchia la quota di mercato di Renault in Francia. A fine dicembre 2015 erano già stati testati 11 veicoli, di cui 4 Renault, il che ha permesso ai poteri pubblici francesi di avviare un dialogo intenso e fruttuoso con l’ingegneria di Renault. La Direction Générale de l'Energie et du Climat (DGEC - Direzione Generale dell’Energia e del Clima), interlocutore pilota della Commissione tecnica indipendente per conto del ministero francese dell’Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia, ritiene fin d’ora che la procedura in corso non evidenzierebbe la presenza di un software truccato montato sui veicoli Renault. Si tratta di una buona notizia per Renault.

I test in corso consentono di anticipare soluzioni migliorative sia per i veicoli Renault che usciranno dagli stabilimenti sia per quelli in circolazione, che il Gruppo Renault ha deciso di presentare rapidamente sotto forma di un Piano Emissioni Renault, teso a rafforzare le performance energetiche dei nostri veicoli. Parallelamente, la DGCCRF ha deciso di far realizzare un complemento d’indagine in loco, destinato a validare definitivamente i primi elementi di analisi registrati dalla Commissione tecnica indipendente. La DGCCRF si è recata presso il Quartier Generale, il Centro Tecnico Renault di Lardy e il Technocentre di Guyancourt.

Le équipe di Renault assicurano la loro piena cooperazione ai lavori della Commissione Royal e alle indagini complementari predisposte dal ministero dell’Economia. Dopo il successo della COP 21, Renault intende accelerare il proprio coinvolgimento a favore di soluzioni industriali utili alla tutela del pianeta.

Il Gruppo Renault è presente fin d’ora nella top 3 (1° nel 2013, 2° nel 2014) dei programmi di miglioramento dell’impronta CO2. Da 3 anni, il Gruppo Renault ha concretamente ridotto del 10% la carbon footprint dei suoi veicoli."

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