Mercedes C111-II, 50 anni di ricerca tecnica

06 Apr 2020 Paolo Pirovano
Mercedes C111-II, 50 anni di ricerca tecnica

La Mercedes –Benz C111 è una delle più importanti concept car costruite. Un vero laboratorio mobile, una supercar capace di realizzare record di velocità, realizzata per dimostrare e testare l’efficacia del motore Wankel a pistone rotativo. Nasce da una decisione del Consiglio di amministrazione dell’allora Daimler-Benz AG e il 20 maggio del 1969, dove viene approvato che la C 111 sia presentata al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte (11-21 settembre 1969). A questa prima apparizione seguono, poi, altre esposizioni al Salone dell’automobile di Parigi, al London Motor Show (ottobre 1969), al Salone dell’automobile di Torino (ottobre/novembre 1969), al Jochen Rindt Show di Vienna (novembre 1969), ad Essen (dicembre 1969). Intensa l’attività anche l’anno successivo con le presenze al Salone dell’automobile di Bruxelles (gennaio 1970) ed al Chicago Auto Show (febbraio 1970).

A marzo del 1970 debutta la versione ulteriormente aggiornata, la C 111-II che compie i 50 anni in questi giorni, e anche per questo modello la prima passerella è ad una manifestazione, alla 40° edizione del Salone dell’Auto di Ginevra.Si tratta di un secondo stadio di sviluppo del motore rotativo in versione a quattro rotori M 950 F da 350 CV, con volume della camera pari a 602 centimetri cubi moltiplicati per quattro, in grado di raggiungere la velocità massima di 300 km/h. Alta 1,12 metri, la nuova “Ali di gabbiano” per la caratteristica apertura delle porte, ha un passo di 2.620 millimetri è dotata di una carrozzeria in materiale sintetico rinforzato con fibre di vetro, che è avvitata al gruppo pianale in lamiera di acciaio. Il design è affidato alla direzione di Bruno Sacco e Josef Gallitzendörfer e viene verniciata in un arancione brillante chiamato “Weißherbst”, dal nome di una nota qualità di vino rosato tedesco. L’aerodinamica è ottimizzata e le misurazioni effettuate nella galleria del vento mostrano che la resistenza aerodinamica viene ridotta dell’otto per cento rispetto al modello precedente.

Non è innovativa solo nelle forme, ed è la prima automobile al mondo progettata al computer. Gli ingegneri utilizzano il metodo ESEM (Elastostatic Element Method), una variante del Finite Element Method (FEM) sviluppata da Mercedes-Benz. La tecnologia digitale permette il calcolo dei carichi dinamici, accorciando il tempo di sviluppo di circa 4 mesi.

Rispetto alla prima versione migliora la visuale del conducente grazie a modifiche a parafanghi, tetto e cofano posteriore e grazie alla grande disponibilità di spazio, consente di alloggiare una valigia grande e due piccole. Viene presentata alla stampa specializzata il 10 ed 11 marzo del 1970, sul Circuit de Monthoux, vicino a Ginevra dove effettua dei giri di posta dimostrativi.

Lo sviluppo della C111-II continua e nel dicembre del 1970 viene montato, al posto del rotativo Wankel, un motore V8 a pistoni con moto alternativo da 3,5 litri, tuttora utilizzato in alcune manifestazioni per auto storiche. Un altro esemplare unico della C 111-II del 1975 ha il pianale costituito da una struttura a sandwich, composta da due gusci di resina sintetica rinforzata con fibra di vetro dello spessore di pochi millimetri, che vengono saldati insieme con una schiuma in poliuretano, fino a formare un cuore in materiale composito. Mercedes-Benz non prosegue lo sviluppo ma da questa base nascono le auto da record C 111-II D (1976), la C 111-III (1977) e la C 111-IV (1979)

Dello stile e delle forme della C111-II fu conquistato anche l’artista americano Andy Warhol, che la dipinse in alcune delle sue opere. La C111-II oggi, può essere ammirata nel museo Mercedes-Benz, nell’area espositiva ‘Il fascino della tecnica’

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