ASTON MARTIN RAPIDE S
Solitamente quando viene aggiunta la lettera S ad una vettura si tratta della versione sportiva e più potente.
Non nel caso della Aston Martin Rapide S, che da febbraio andrà a sostituire lo stesso modello portando comunque un notevole bagaglio di aggiornamenti sia a livello meccanico sia a livello estetico.
Prima di tutto il nuovo motore, della serie AM11, un classico V12 di 5.935 cc aspirato che incrementa la potenza fino a 558 CV a 6.750 g/min passando dai 476, 81 in più pari al +17%, e qui la lettera S si spiega.
Numeri che portano le prestazioni a 306 km/h di velocità massima e 4,9 nello scatto da fermo a 100 km/h (prima erano necessari 5,2 sec.) con consumi nell’ordine di 11,8 l/100 km e 332 g/km di CO2, migliorando così anche l’efficienza. Incrementi anche per la coppia che sale da 600 a 620 Nm a 5.000 giri, ma a vantaggio della risposta ai regimi bassi e medi, con 50 Nm di coppia in più già a 2.500 giri.
Viene abbinato ad una solo tipo di cambio, un automatico a sei marce Touchtronic 2, con differenziale autobloccante posteriore.
Il lavoro sulla esclusiva e lussuosa quattro porte e quattro posti inglese continua all’esterno. Dove il frontale è la parte che ha richiesto più interventi.
E' stato ridisegnato il cofano, più spiovente per rispondere in maniera adeguata alle normative per la sicurezza del pedone e del tutto nuova la presa d’aria di grandi dimensioni, forse la più ampia mai disegnata su una Aston.
Ne risulta un insieme molto sportivo e aggressivo, da vera GT e non da limousine. Che può diventare ancora più “racing” con l’aggiunta del Carbon Exterior Pack, parti di carrozzeria in carbonio che comprendono lo splitter anteriore, l’estrattore d’aria posteriore, gli specchietti e l’interno dei fari.
Con l’aumento della potenza è stato necessario rivedere la taratura delle sospensioni con un assetto ribassato di 19 mm e le sospensioni adattative ADS che lavorano su tre differenti livelli di settaggio, Normal, Sport e Track in stretto contatto con il controllo di stabilità, anch’esso tarato per le nuove dinamiche e potenze.
L’impronta a terra è assicurata da cerchi da 20 pollici con pneumatici Bridgestone Potenza da 245/35 ZR20 all’anteriore e 295/30 ZR20 al posteriore; la frenata è affidata a dischi da 398 mm con sei pistoncini davanti e da 360 dietro a quattro.
Descrivere gli interni di una Aston Martin è molto difficile non fosse altro che per le numerose possibilità di personalizzazione e la realizzane artigianale dell’abitacolo. Certo è che è il regno dell’eleganza e dei materiali di pregio. Degno di nota il lavoro di insonorizzazione e riduzione delle vibrazioni, studiato per ascoltare le note del V12 senza altri rumori in sottofondo.