CITROËN C4
La rivincita delle berline medie che denunciavano qualche segnale di cedimento a favore di altre tipologie di auto è sicuramente in atto grazie alle continue proposte di nuovi modelli.
Tra i più interessanti per immagine, tradizione e contenuti, un posto in prima fila spetta di sicuro alla Citroën C4 che nella nuova generazione ha argomenti più che validi per difendere le posizioni e, magari, conquistarne di nuove sui mercati internazionali.
Forse proprio per questa vocazione “globale” l’aspetto si è fatto più solido e sostanzioso e la gamma è stata semplificata rinunciando alla variante di carrozzera a tre porte. Le dimensioni sono cresciute fino a 433 cm di lunghezza, 179 di larghezza e 149 di altezza ed è innegabile che dentro ci si stia più comodi, con tanto spazio a disposizione e con la possibilità di portarsi appresso tutto il bagaglio che serve in un vano di carico da 320 a 408 dmc utili. E già che siamo all’interno si notano subito i progressi realizzati per quanto riguarda l’insonorizzazione e la qualità delle lavorazioni e dei materiali di allestimento gradevoli anche al tatto.
Le dotazioni sono un'altra delle buone ragioni per una scelta appagante. Basta pensare che si può disporre di cose che troviamo anche sulla più grande C5 come il controllo dell’angolo morto, il regolatore/limitatore della velocità, i fari fendinebbia con fascio supplementare in curva, il cruscotto con illuminazione a colori variabili, il sontuoso apparato radio, il navigatore, ecc.
Ancora più convincente il discorso tecnico che cala anche l’asso della tecnologia e-HDI, vale a dire del sistema Start/Stop su un motore diesel da 112 CV. Tanto basta per abbattere i consumi del 10% in città e del 6% sui percorsi misti sfruttando anche gli pneumatici Michelin a basso rotolamento e il cambio manuale pilotato a sei marce.
Le emissioni scenderanno a 99 g/km entro il prossimo anno. Interessante il “contatore” inserito nel computer di bordo che tiene conto dei tempi di arresto del veicolo ai semafori o in coda così da avere chiaro il risparmio che si realizza.
Questo è ovviamente uno dei propulsori disponibili tra quelli a gasolio. Gli altri sono di 1600 cc da 90 e 110 CV e un 2000 cc da 150 CV e tutti hanno già dato, all’interno del Gruppo PSA, notevoli prove di affidabilità, resa dinamica e pulizia in quanto dotati di filtro antiparticolato.
Stesso discorso tra i motori a benzina. Quello d’accesso è un 1400 cc da 95 CV seguito da due 1600 cc da 120 e 156 CV. Il listino parte dai 15.700 euro della 1.4 di ingresso alla gamma e toccano i 23.950 della 2000 cc HDI di vertice.