FORD C-MAX/C-MAX 7

La doppia anima della nuova generazione della Ford C-MAX si esprime con chiarezza nelle due versioni in cui il modello viene proposto.

19 Oct 2010 motorpad.it
FORD C-MAX/C-MAX 7
La doppia anima della nuova generazione della Ford C-MAX si esprime con chiarezza nelle due versioni in cui il modello viene proposto. La prima, a 5 posti, sfugge alla normale classificazione tra le monovolume compatte (4,38 mt. l’ingombro) per assumere l’aspetto e la funzione di una moderna berlina multifunzionale a due volumi, là dove la C-MAX 7 rende tutto chiaro, a cominciare dai due posti in più, con il numero che accompagna la sigla e che la collocano di diritto tra le classiche monovolume per famiglie numerose e per piccole comunità o servizi di trasporto multipli.

Ad entrambe ha fatto un gran bene la cura stilistica del Kinetic Design che ha modernizzato e “sportivizzato” la linea togliendole di dosso l’inevitabile pesantezza della forma di certe concorrenti di settore.
Le diverse dimensioni e i relativi pesi influenzano logicamente i diversi comportamenti stradali a prescindere dalle motorizzazioni e così la C-Max si presta docile e sincera ad ogni manovra e ad ogni controllo, mentre la “7” richiede più occhio e una guida più rilassata e consapevole.
Numero di posti a parte un’altra differenza riguarda le porte posteriori che sulla “7” sono di tipo scorrevole per facilitare l’accesso alla terza fila e che, sulle versioni di vertice sono, come il portellone posteriore, comandabili elettricamente anche dall’interno dalla vettura: una bella comodità.

Nascono, i due modelli, sulla versatile piattaforma “C”, quella che viene utilizzata anche dalla Focus e sulla quale in Ford contano di produrre almeno due milioni di vetture all’anno in diverse parti del mondo, un impegnativo programma che dice della bontà del progetto e della sua importanza.
Anche per questo le due C-Max non hanno lesinato nelle dotazioni e nelle tecnologie impiegate con soluzioni che puntano decise alla parte alta dei rispettivi segmenti, concedendosi anzi, non pochi sconfinamenti nelle categorie superiori.
La riprova sta nel pacchetto di sistemi di sicurezza, assistenza alla guida (e al parcheggio) come l’aiuto per le ripatenze in salita, il controllo dello slittamento in curva (TVC), il controllo di stabilità (ESP), il navigatore, l’apparato stereo, gli airbag perimetrali.

Due motori a benzina e due diesel sono a disposizione per entrambe le versioni.
I primi sono di 1600 cc a due livelli di potenza: 125 CV e cambio a cinque marce il nuovo Ecoboost pulito e parsimonioso, e 150 CV con cambio a 6 marce il secondo che vanta un consumo medio di 6,6 litri/100 km, 204 km/h di velocità di punta e 9,4 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h.
La risposta dei collaudati diesel Tdci è affidata sempre ad un 1600 cc da 115 CV con cambio a sei marce e a due 2000 cc, uno da 115 CV e l’altro da 163, entrambi con filtro antiparticolato e doppia frizione Powershift a 6 marce.
Elevato, in ordine agli allestimenti ed alla qualità, il controvalore che parte da un prezzo d’ingresso di 19.000 euro.
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