Loryc Electric Speedster
Rinasce, in esemplare per ora unico, il marchio Loryc.
Cosa ci fa una vecchia Loryc accanto ad una Opel Adam. Intanto la piccola Loryc non e vecchia, anzi è nuovissima, meglio, è appena rinata. È la riedizione stilisticamente fedele al modello che nel 1920 venne lanciato nell'isola di Mallorca da dove tutto ci si poteva aspettare tranne che vi nascesse una pur microscopica azienda automobilistica che, tra mille difficoltà sopravvisse solo pochissimi anni. Era l'epoca delle auto importanti per pochi e facoltosi privilegiati e poche speranze di successo poteva coltivare la minuscola due posti scoperta Loryc.
Rinasce ora per l'incrollabile passione di Karl Heinz "Charly" Bosch che ha già l'ambizioso programma di produrne almeno altri tre esemplari da destinare magari a qualche romantico giro turistico lungo le spiagge dell'isola delle Baleari.
Non poteva certo, altro non fosse che per ragioni di costi e di tempo, fare tutto da solo e allora ecco venire in soccorso la Opel che si è prestata ad un trapianto di una ventina di organi della Adam tra cui sospensione anteriore, sterzo, freni e freno a mano, assale posteriore. Ci sono volute circa 1200 ore di lavoro manuale artigianale nella miglior accezione del termine per assemblare il tutto cominciando dalla carrozzeria in alluminio primo problema per mantenere il peso entro i 449 kg totali. È il limite per l'omologazione con i 20 CV del motore elettrico che, a questo punto, dà il nome a questo piccolo capolavoro di auto e non piccolo capolavoro di passione: Loryc Electric Speedster. Buona fortuna.