Sulla strada della mobilità 4.0 c’è Mobile S
Chi di noi non è stato vittima negli ultimi mesi di una violazione informatica? Ad esempio un attacco hacker sul proprio computer oppure un account social improvvisamente violato? Questo tipo di “cyber attack” capita sempre più spesso di quanto non se ne parli. Basti pensare che solo l’Italia ha registrato il record negativo di crimini informatici nel secondo trimestre di quest’anno, secondo quanto riporta l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia.
Un trend, come abbiamo detto, in fortissima crescita che riguarda tutti i dispositivi tecnologici connessi a internet, comprese le vetture di nuova generazione: auto sempre più "intelligenti", che si connettono alla Rete e che integrano i propri sistemi infotainment con gli smartphone e le app ad essi collegati. Questo fenomeno, battezzato con il termine automotive hacking è pressoché sconosciuto a molti.
Tutti conoscono al giorno d’oggi le tecnologie presenti a bordo, gli innovativi sistemi ADAS di assistenza e sicurezza alla guida, gli applicativi di infotainment, ma nessuno è consapevole che all’aumentare della tecnologia, aumentano anche le vulnerabilità. Le auto di ultima generazione possono essere considerate come dei computer su 4 ruote. Sempre più connesse, sono esposte proprio come i nostri computer, smartphone e tablet agli stessi crimini informatici. Proteggerle con un antivirus è diventato quindi fondamentale.
Le porte informatiche di accesso per questi Arsenio Lupin 4.0 sono davvero tantissime, dal dispositivo keyless al sistema infotainment a sua volta collegato con il cellulare, fino alle colonnine di ricarica elettrica. A leggere Il Rapporto Globale sulla Sicurezza informatica automobilistica 2022 di Upstream vengono i brividi: il dossier ha rilevato un colossale balzo del 225% tra il 2019 e il 2022. Un dato questo molto allarmante che fa riflettere non solo sulla dimensione del problema, ma anche sulla “destrezza” tecnologica e velocità dei cosiddetti car-hacker, veri professionisti del furto hi-tech in grado di agire indisturbati “imbrogliando” l’elettronica di bordo captando il segnale attraverso un comune dispositivo tecnologico (facilmente reperibile nel deep web), senza dover rompere i finestrini o scassinare alcuna serratura.
Ma se è così semplice rubare un’auto di nuova generazione, in che modo possiamo proteggere i nostri autoveicoli?
Purtroppo, le case automobilistiche non possono fare molto: per rispetto della normativa europea riguardante il diritto della libera concorrenza, non possono infatti “blindare” l’elettronica del veicolo. Molto, invece, può essere fatto adottando il sistema SEP di WiDna, la soluzione di cybersecurity più avanzata sul mercato, sviluppata per prevenire, rilevare e contrastare, ogni tipo di attacco e intrusione informatica ai danni del veicolo. SEP (acronimo di Security Electronic Pack) è un innovativo sistema di sicurezza e controllo che, grazie a un hardware evoluto nascosto sull’auto e a un software intelligente installato sul proprio smartphone mediante un’app dedicata, riesce a “ingannare” e a rendere inoffensivi gli attacchi da parte dei car-hacker, riconoscendo in tempo reale le moderne tecniche d’intrusione elettronica, proprio come un potente antivirus.
In caso di un’azione di furto e di car hacking, il software invia una notifica di allarme sullo smartphone del proprietario e localizza la posizione esatta del veicolo. Queste informazioni gestite in modo tempestivo dalla Centrale Operativa WiDna, permettono il recupero del veicolo da parte delle forze dell’ordine.
Tecnologia Stealth anti-rilevamento, servizio di Safety Assist, pulsante di SOS, Garage virtuale, speed control e tantissime altre innovative funzioni rendono SEP la soluzione di prevenzione più evoluta sul mercato, in grado di rendere più sicura la strada 4.0 intrapresa dal settore automotive in un mondo che viaggia ad alta connettività.