Considerazioni, curiosità e ultime novità da Parigi #7
Il nostro giro al Mondial de l’Automobile si conclude tra gli stand di Jaguar, Land Rover e Volvo
JAGUAR - Torna alla grande nel segmento D la Jaguar con una sfida diretta alla concorrenza tedesca che segna anche l’importante allargamento dell’attuale gamma della marca con i collegati benefici di carattere commerciale. Entra in gioco la XE che si pone com interpretazione di riferimento della berlina sportiva con soluzioni tecniche di grande valore cominciando dalla piattaforma modulaere in alluminio, dai motori della serie Ingenium e dalla “quantità” di elettronica imbarcata. Lo stile non si scosta, giustamente, dalla tradizione e dalla necessità di preservare la preziosa identità di marca, così come l’arredo interno tiene in vita l’abilità artigianale delle lavorazioni e la qualità dei materiali. Un Cx di 0,26 asseconda le doti del nuovo motore quattro cilindri diesel Euro6 di 2.000 cc, 163 CV e 380 Nm di coppia che denuncia un consumo medio di 3,8 l/100 km e 99 g/km di CO2. La XE S esibisce invece un 3.000 cc V6 a benzina con compressore volumetrico da 340 CV da 4,9 secondi da 0 a 100 km/h e 250 km/h autolimitati. Cambi automatici a otto rapporti e nuovi manuali a sei marce.
Tra le tecnologie innovative troviamo l’All Surface Control, la telecamera con visione a 360 gradi che gestisce il cruise control attivo e la frenata d’emergenza, legge i cartelli stradali e gestisce il parcheggio automatizzato. La console ospita il nuovo sistema multimediale inControl gestibile anche a distanza con tutto il meglio dell’interconnessione.
LAND ROVER - Lanciata con un concorso che come premi prevede quattro viaggi nello spazio per sottolinearne lo spirito d’avventura, la Land Rover Discovery Sport si presenta mostrando la stretta parentela stilistica con la Evoque e con un’abitabilità interna da 5+2 posti ottenute pur nell’ingombro contenuto in 4,59 mt su un passo di 2,74 mt.
I motori di lancio sono un 2.200 cc da 150 e 190 CV e un 2.000 cc da 240 CV; a questi si aggiungerà in seguito un diesel che dichiara emissioni di CO2 contenute in 119 g/km. I cambi disponibili sono manuali a sei marce o automatici ZF a nove rapporti secondo le versioni e si applicheranno alla trazione 4x2 o 4x4; a questo proposito si potrà anche scegliere la nuova Active Driveline che, a controllo elettronico, chiama in causa la trazione integrale solo quando serve. Un angolo di attacco di 25°, di dosso di 32° e di uscita di 21°, insieme alla capacità di guado di 60 cm aggiungono sicurezza nella marcia in fuoristrada.
In plancia può essere integrato un sistema di infointrattenimento tra i più sofisticati del settore dotato di schermo da 8 pollici con InControl Apps compatibili con il proprio smartphone per il controllo e comando di molte funzioni anche a veicolo fermo e in remoto; offrirà anche l’hotspot WiFi.
VOLVO - La sigla è nota da anni, ma è in pratica la sola cosa che non cambia nella nuova Volvo XC90 che sul piano dello stile e della tecnica si pone nei quartieri alti dei SUV Premium 7 posti.
Due inediti acronimi accompagnano questo modello per illustrarne i contenuti: SPA, che significa Scalable Product Architecture e VEA che indica Volvo Engine Architecture; vale a dire la piattaforma modulare sulla quale nasce il modello e la famiglia di motori quattro cilindri sviluppati appositamente.
Nella linea si ritrovano linee più addolcite in funzione dell’aerodinamica con un frontale caratterizzato da una grande calandra e fari sottili.
Protagonista dell’arredo interno è il tablet touch integrato, è un vero centro di comando e controllo di molte funzioni a partire da quelle della interconnettività e dell’offerta di innumerevoli servizi e prodotti on-line.
La XC90 tiene naturalmente fede allo storico impegno di Volvo sulla sicurezza proponendo anche due novità assolute: il Run Off Road Package che regola la tensione delle cinture e i sedili per assorbire le spinte nella marcia in fuoristrada e il nuovo City Safety che rivela gli ostacoli anche di notte e frena automaticamente agli incroci se un altro veicolo arriva in senso contrario.
Al capitolo motori, benzina e diesel, tutti sono a quattro cilindri di 2.000 cc e sovralimentati a diversi livelli per privilegiare, secondo i casi, consumi o potenza. Al vertice si trova il T8 con doppia sovralimentazione e sistema ibrido (benzina più elettrico da 80 kW per le ruote posteriori e la trazione integrale) plug-in con 40 km di autonomia in modalità solo elettrica; 400 CV di potenza complessiva, 600 Nm di coppia e 60 g/km di emissioni di CO2. Sempre a benzina è il T6 con compressore da 320 CV e il T5 da 254 CV. Per i diesel troviamo la D5 biturbo da 255 CV che dichiara consumi medi di oltre 16 km/litro e il D4 da 190 CV che fa anche meglio, 20 km/litro. Sono tutti Euro6, ed è possibile richiedere il cambio automatico a 8 rapporti.