BMW M6 CABRIO
Nei suoi 40 anni di storia la divisione Motorsport di BMW, il primo modello prodotto è una M535i del 1972, è cambiata passando dal ruolo di “elaboratore” di modelli in produzione a vero e proprio costruttore, un marchio autonomo con tutte le “serie”
Tornando all'oggetto della nostra prova, la M6 Cabrio mantiene inalterati i concetti delle Serie 6 relativi quindi ad una vettura scoperta di segmento superiore con quattro posti e capote in tela.
Il passaggio sotto le cure dei tecnici M significa un'iniezione di potenza che arriva dal V8 biturbo di 4.400 cc da 560 CV, con tecnologia Twin Scroll ed iniezione diretta della benzina, in grado di erogare una coppia di 680 Nm a partire dai 1.500 g/min. È l'unità già conosciuta che troviamo sotto il cofano della berlina M5 ed ha la caratteristica di avere le turbine posizionate al centro della bancata in modo di ricavare un percorso più corto dei condotti dell'aria.
Si incrementano di conseguenza i dati relativi alle prestazioni pari a 4,2 secondi e 4,3 (Coupé/Cabrio) nell'accelerazione da 0-100 km/h, 12,6 e 13,1 secondi per toccare i 200 km/h ed una velocità massima che può toccare i 305 km/h in caso si adotti l'M Driver's Package.
Tutto viene trasferito alle ruote posteriori attraverso un cambio a doppia frizione a sette rapporti con paddles al volante che lavora insieme al differenziale attivo M con bloccaggio variabile della coppia motrice.
La tenuta di strada è resa ancora più precisa dall'assetto specifico M, dalla regolazione della stabilità di guida DSC con Dynamic Mode su tre livelli di taratura che interviene sulla risposta di motore, sterzo, cambio, attivazione del DSC, ammortizzatori.
Inoltre c'è la possibilità di creare due personali set-up da richiamare quando servono attraverso i tasti sul volante.
I cerchi di serie sono da 19 pollici con in alternativa quelli da 20 e all'interno di quali troviamo freni da 410 mm a 6 pistoncini all'anteriore con la possibilità di montare quelli in carboceramica inseriti nell'elenco degli optional.
Per testarla nelle condizioni più difficili abbiamo sfruttato ancora una volta la pista di Misano dove in tutta sicurezza è stato possibile prendere qualche confidenza in più e conoscere i veri limiti di una vettura sportiva con tanti cavalli, nata per gli usi più normali sulle strade di tutti i giorni, ma capace di reglare emozioni forti anche tra i cordoli di un circuito. Difficile così trovare qualcosa fuori posto nella M6 Cabrio sempre pronta a rispondere a tutte le sollecitazioni e nonostante i numerosi passaggi che hanno messo a dura prova soprattutto l'impianto frenante, quanto mai preciso e potente anche dopo due giorni di test nelle mani della stampa specializzata.
La M6 non si è rivelata mai troppo cattiva o scorbutica, quasi semplice nel portarla alle alte velocità in un attimo. Può essere settata secondo preferenza e le reazioni restano sempre sincere e sono tempestive le segnalazioni che indicano al pilota le giuste correzioni da adottare nelle situazioni di errore o di possibile pericolo. In questi casi l’esuberante potenza disponibile può perfino diventare un aiuto prezioso per togliersi d’impaccio.
L’isolamento acustico del tetto in tela è tale da sembrare di avere un tetto normale sopra la testa anche quando si superano i 200 km/h.
Il rombo del V8 poi è sempre piacevole da ascoltare e non finisce mai di crescere. In sostanza la M6 dimostra di essere una vera” muscle car” in chiave europea, ma con in più la classe e l'eleganza tipiche di una sportiva bavarese visto la completezza delle dotazioni di serie e la qualità dei materiali e degli allestimenti.
Come tutte le M la motivazione principale d'acquisto è la ricerca di esclusività e la passione per una guida ricca di emozioni. Cose che, inevitabilmente, costano un po’ care, 139.000 euro.