Bmw Z4
Parte da lontano la storia delle spider tedesche e limitandoci a quelle con la lettera Z, le più recenti, dobbiamo partire dalla prima che porta per prima in strada questa sigla, la Z1 del 1989 a cui sono seguite la Z3 (1995-2002) e la Z4 (2002-2008), senza dimenticare la supercar Z8 (2000-2003) prodotta in tiratura limitata.
La lunga tradizione dei roadster BMW, le spider a due posti, aggiunge adesso una nuova casella con la seconda generazione della Z4 che cambia parecchio rispetto al modello che l’ha preceduta. A partire dalla piattaforma sviluppata per questo modello, che ha portato ad una crescita delle dimensioni ora a 4,32 metri di lunghezza, 8,5 cm in più, modificandone le proporzioni. Viene spostato l’abitacolo in avanti, in posizione più centrale, che ha modificato anche la distribuzione dei pesi ora perfettamente ripartita al 50/50 tra i due assi. Più larga di 7,4 cm (ora 1,864 mt) è più alta di 1,3 cm (1,30 mt) e soprattutto cambia nel bagagliaio ora in grado di caricare un paio di valigie con 281 lt disponibili rispetto ai 181 della prima serie.
Pur allungandosi, si accorcia l’interasse a vantaggio dell’agilità e a questo contribuisce l’allargamento delle carreggiate di 1,609 cm nella parte anteriore (+ 9,8 cm) e 1,616 cm nella parte posteriore (+ 57 mm). Un aiuto arriva anche dalla riduzione dei pesi di 65 kg. Altra grande novità è il ritorno al tetto in tela, in due colori nero (di serie) o antracite con riflessi argento (optional) che oltre ad un miglioramento estetico e al ritorno alle tradizioni ha abbassato il baricentro. Il soft top si apre elettricamente in 10 secondi anche in movimento fino ad una velocità di 50 km/h.
Passando alla scheda tecnica, sono tre le varianti per le motorizzazioni, che vedono al vertice la M40i basata sul sei cilindri in linea di 3.000 cc da 340 CV con tecnologia Twin Power Turbo, affiancata dai 4 cilindri sovralimentato 2 litri dalla sDrive30i da 258 Cv e dalla sDrive20i da 197 CV. La trazione posteriore è collegata ad un cambio automatico a 8 rapporti, mentre in seguito un manuale a sei marce sarà disponibile solo per la versione meno potente. Cambiano, a seconda delle motorizzazioni, i cerchi rispettivamente da 17”, 18”, 19”.
Per lo stile cambia il frontale con il doppio rene reticolato (vengono abbandonati i listelli verticali), che comprende i nuovi gruppi ottici, mentre al posteriore lo spoiler e due prese d’aria ai lati incorporano il diffusore ed i terminali di scarico. La fiancata è caratterizzata da una nervatura su tutta la lunghezza. L’abitacolo è concentrato intorno al cruscotto digitale da 13 pollici, basato sul sistema operativo 7.0, lo stesso delle nuova Serie 3, e al display centrale da 10,25 pollici, che propone comandi touchscreen oppure attraverso la manopola dell’iDrive, i pulsanti sul volante o i controlli vocali.
Abbiamo provato tutte le versioni in situazioni completamente differenti. La M40i ha sfruttato la pista di Vallelunga per un’intensa sessione in pista per valutare i miglioramenti di telaio e sospensioni. Sull’impegnativo circuito della provincia romana, la Z4 ha messo in mostra le doti di grande stabilità e trazione con un comportamento da vera GT che ha sorpreso soprattutto per il comportamento neutro e per l’ottimo trasferimento di carico in curva. Sotto pressione, anche per le condizioni meteo con continui scrosci di pioggia, ha sempre risposto immediatamente alle correzioni richieste, instaurando un ottimo feeling con il pilota. Mai sotto stress i freni, fondamentali a Vallelunga. Il risultato ottenuto al Nurburgring dove ha girato sui 20,8 km in 7’55” sono un’ulteriore conferma delle doti dinamiche.
Diverso il test per le altre due versioni a quattro cilindri, la 30i e la 20i su un percorso stradale. Qui abbiamo verificato l’insonorizzazione dell’abitacolo e il comfort interno e il lavoro delle sospensioni su un fondo non perfetto. Peccato non aver potuto aprire la capote a causa del tempo.
I prezzi partono per la 20i da 43.200 euro, per la 30i da 53.100 mentre la sportiva M40i muove da 66.800. Quello della Z4 è un programma industriale molto importante. È coinvolta Toyota che sulla stessa base tecnica ha realizzato la coupé Supra, recentemente presentata nella versione che utilizza il motore 6 cilindri da 340 CV. Tutte e due i modelli verranno costruiti negli stabilimenti di Graz in Austria.