CITROËN C4 AIRCROSS
New entry nel trafficato mondo delle crossover compatte.
Una volta di più, dunque, il costruttore giapponese ha messo a disposizione la struttura di base (pianale, parabrezza, superfici vetrate, tetto e lunotto) e i francesi hanno lavorato sulle motorizzazioni specifiche, sullo sviluppo del telaio e di altre parti meccaniche mentre gli stilisti guidati da Carlo Borzanigo si sono occupati del design e delle personalizzazioni di allestimento.
Da questo punto di vista il risultato è, senza dubbio, piacevole e innovativo e risolve anche alcune esigenze specifiche di Citroën: salvaguardare l’identità di marca, rendere il nuovo modello subito riconoscibile anche a distanza e segnare con chiarezza la linea di demarcazione stilistica tra la gamma “C”e la sempre più autonoma famiglia DS.
La cosa è ben evidente nel frontale con il collegamento tra lo “chevron” centrale e i gruppi ottici, nelle luci di posizione a LED verticali (inconfondibili anche al buio), nelle ruote in lega da 17” o 18” che alzano anche la luce da terra e la posizione di guida.
Più in generale AirCross offre una rassicurante aria di concretezza e solidità e una chiara promessa di grande disponibilità di spazio interno pur contenendo l’ingombro in 4,34 metri, senza quindi particolari problemi di circolazione e parcheggio anche in città.
L’allestimento interno gioca su 3 livelli: Attraction, Seduction ed Exclusive e rivela la buona qualità dei materiali e delle lavorazioni, la corretta disposizione in chiave ergonomica dei comandi e la facile lettura degli strumenti e delle informazioni.
Il pilota è assistito dall’ESP, dalla manopola che regola le tre modalità di marcia: 4X2, 4X4 e LOCK, vale a dire trazione solo anteriore (prevista anche come versione specifica), 4X4 con la coppia fino al 50/50% sui due assi e fino al 30% davanti e 70% dietro. Nessun problema di motricità, quindi, sul fuoristrada leggero e sui terreni a scarsa aderenza.
Al capitolo funzionalità conta un bagagliaio di 416 dmc utili, dilatabili secondo necessità fino a 1.193.
Passando alle motorizzazioni: una a benzina di 1.600 cc e 115 CV e due HDi FAP, di 1.600 cc e 115 CV e 1.800 cc e 150 CV. Sono tutti dotati del sistema Stop&Start e questo concorre in linea generale a contenere i consumi e nel caso del diesel meno potente ad assicurare emissioni di 119 g/km con la sola trazione anteriore e di 129 g/km con quella integrale.
Nell’uso normale è proprio il diesel d’ingresso quello che appare più equilibrato e concreto. Infatti i 150 CV del diesel più potente si traducono, nell’uso pratico, solo in una maggior velocità di punta (200 km/h contro 180), ma i 30 Nm di coppia in più poco incidono sulla ripresa (un secondo circa nello 0/100), mentre si recupera circa un litro di carburante ogni 100 km.
Tra le dotazioni a richiesta o disponibili nelle versioni topo di gamma appaiono particolarmente apprezzabili il tetto in cristallo per il senso di libertà che apporta ai passeggeri, il ricco apparato di infointrattenimento e i sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza.
I prezzi vanno da 23.200 a 27.000 per la versione a benzina, da 25.200 a 31.000 per quella HDi da 115 CV e da 29.000 a 33.000 per l’HDi da 150 CV.