Dacia Jogger Hybrid, sette posti e tre motori
La funzionalità della Dacia Jogger viene ulteriormente esaltata dalla nuova versione Hybrid 140, che usufruisce della massima tecnologia del Gruppo Renault in materia di motorizzazioni a bassa emissione di CO2. La multispazio a sette posti arrivata sul mercato solo pochi mesi fa ha ampliato verso l’alto la sua gamma con una versione full-hybrid (dove ricordiamo che “full” identifica la categoria delle vetture che possono muoversi completamente in elettrico per brevi tratti alla velocità di 65/70 km/h) che fa dei costi di gestione e della piacevolezza di guida le sue armi principali.
Il motore di base è un quattro cilindri a benzina 1.6 litri da 95 CV, affiancato da due motori elettrici. Il principale da 49 CV muove le ruote anteriori, mentre il secondo è uno starter/generatore ad alta tensione che avvia solamente il motore e gestisce l’assistenza del cambio automatico senza frizione di serie. Questa doppia propulsione, che arriva a generare in combinato 140 CV, è gestita autonomamente dall’elettronica di bordo e garantisce prestazioni interessanti e consumi che facilmente si assestano tra i 20-21 km/litro, con emissioni di CO2 dichiarate di 108 g/km, un valore del 10% inferiore alla sorella a GPL e del 20% di quella a benzina.
Questa evoluzione tecnologica ha comportato l’istallazione di un pacco batteria da 1,2 kWh, ma non ha avuto nessun impatto sulla modulabilità della vettura, che ha mantenuto gli stessi volumi di carico delle versioni con il solo motore endotermico. La batteria ha una dimensione di poco inferiore a quella di un trolley e ha trovato posto nell’alloggiamento della ruota di scorta, quest’ultima sostituita da un kit gonfia e ripara.
La Jogger Hybrid 140 è uguale alle altre versioni dalle quali differisce solamente per i cerchi in lega da 16” Black mentre all’interno la versione Extreme, la più ricca delle due in listino, dispone del computer di bordo con uno schermo da 7”, la telecamera posteriore utile in parcheggio per una vettura che misura 4,55 metri, il climatizzatore automatico, il freno a mano idraulico e il bracciolo centrale. La chiave elettronica per aprire la vettura può essere tenuta in tasca. Su questo allestimento l’opzione 7 posti incide sul prezzo finale per 800 euro rispetto alla 5 posti, mentre tutte hanno di serie il cambio automatico.
Uno degli aspetti più interessanti di questa vettura è la gestione degli spazi interni. I sette posti divisi 2-3-2 sulle tre file disponibili sono decisamente confortevoli. Lo spazio per ogni passeggero è ampio e i sedili sono comodi, con quelli centrali posti alla stessa altezza di quelli anteriori, e anche due adulti possono occupare l’ultima fila accedendo dalle porte posteriori senza fare grosse contorsioni. La modulabilità delle sedute permette di ribaltare o estrarre facilmente i singoli sedili e, in base alla necessità dello spazio di carico, il volume può variare da 160 a 708 fino a 1.819 litri con solo due persone a bordo. Inoltre per chi fosse interessato la Jogger può essere omologata anche autocarro a 4 o 5 posti pagando un supplemento di 549 euro.
Alla guida della Jogger Hybrid 140 si parte sempre in elettrico. Una volta pigiato il tasto a lato del volante, selezionata la leva del cambio automatico, fin dai primi metri si apprezza un certo scatto e una fluidità di guida garantita dalla coppia del motore elettrico e successivamente dalla potenza abbinata a quella del termico. L’attacco e il passaggio tra due motori non è mai particolarmente brusco e sul cruscotto digitale è possibile monitorare il flusso di energia tra i motori, la batteria e le ruote. Su questa versione il peso è salito a 1.406 kg, circa 150 in più rispetto alla TCe a benzina, ma pur sempre un valore inferiore di 250 kg rispetto alle concorrenti a 7 posti, e l’aumento di potenza ha compensato tranquillamente questo valore.
Anzi viaggiando in due persone, come durante la nostra prova, la Jogger ha dimostrato una buona vivacità e un’ottima reattività al volante nei cambi di direzione nonostante il passo generoso.
Il comfort acustico è allineato alle caratteristiche dell’auto, che per finiture e prezzi non si pone certo l’obiettivo di competere con station wagon di alta gamma, ma nell’insieme è tutto coerente ed efficiente, come il lavoro delle sospensioni un po’ rigide perché tarate per sostenere anche carichi importanti. Alla fine la facilità di guida, la comodità della trasmissione automatica e i consumi convincono tutti. Con un utilizzo attento, usando bene i freni e il sistema di rigenerazione della corrente in frenata selezionando la funzione “B” (brake-mode) della trasmissione, l’elettrico arriva a lavorare fino al 70-80% nell’uso urbano. Questo in città permette un risparmio della benzina fino al 40%; in statale e specialmente in autostrada nei lunghi viaggi con la famiglia questo vantaggio non è così evidente ma rimane molto interessante per un’auto di queste dimensioni.
Ricordiamo che Dacia propone tre motorizzazioni per la Jogger: il 3 cilindri 1.0 TCe da 110 CV, il Bifuel Eco-G da 100 CV, entrambi con il cambio manuale, e ora l’Hybrid 1.6 con 140 CV e cambio automatico. Il listino generale si apre con la TCe GPL Essential 5 posti a 17.450 euro. L’Hybrid 140, a tutti gli effetti l’alto di gamma, è disponibile con l’allestimento Expression al prezzo di 25.200 euro, nella sola versione a 7 posti, mentre la più completa Extreme è prevista a 25.250 (5 posti) e a 26.050 (7 posti). Commercializzata già da questi giorni sarà in concessionaria a giugno.
Facile prevedere un buon successo perché gli ultimi dati dicono che nel segmento C, di cui fa parte la Jogger, un cliente su tre sceglie l’ibrido (che diventa il 60% al nord), anche se nel caso dei clienti di Dacia il 75% sceglie ancora il GPL. Mentre è sempre predominante la scelta dei 7 posti che in questo caso soddisfa sette clienti su dieci.