Fiat 124 e 124 Abarth
Torna la Fiat 124 Spider carica di ricordi.
Eccola qui la Fiat 124 spider pronta a regalare nuove emozioni e a riportare alla mente un mare di ricordi e di sogni più o meno realizzati.
La ritroviamo in piena forma, di stile e di tecnica, quasi che gli anni '60 fossero finiti ieri per festeggiare i 50 anni della versione originale alla quale si sono ispirati i designer. Lo si vede chiaramente da alcuni dettagli come il cofano con le caratteristiche doppie gobbe, la mascherina a nido d’ape e la coda a rondine.
L'aspettavano in molti e c'era, in verità, qualche vago timore che farla con i giapponesi, sia pure quelli di Mazda che di spider se ne intendono eccome, snaturasse in qualche modo il progetto. Invece a Torino hanno ancora una volta dimostrato - vedi la 500, la Giulia, la gamma Abarth - che le icone vere non si contaminano neanche se vai a farle sulla luna.
L'abbiamo già raccontata, la spider che ritorna, nei dettagli di stile e di tecnica fin dal suo primo apparire al Salone di Los Angeles. Ne erano rimasti colpiti anche gli americani che dell'auto sportiva scoperta hanno un'idea tutta diversa.
Resta, per confermare e completare la buona impressione di allora, da dar conto del primo contatto con la strada. Cosa meno complicata del solito in quanto la base, la piattaforma a trazione posteriore e motore longitudinale, quella della MX5 o Miata come la chiamano in America, è ottima, e su motore, cambi e sospensioni a Torino non hanno niente da imparare da nessuno.
A proposito di motore ce n'è uno solo, il quattro cilindri turbo di 1.400 cc da 140 CV e 240 Nm di coppia a 2.250 giri che assicurano una velocità massima di 215 km/h e 7,5 secondi nell'accelerazione da 0 a 100 km/h. Niente di folgorante dal punto di vista strettamente prestazionale. Non è del resto, la 124, e non vuole essere, una supercar. Ha invece ragione Olivier Francois, responsabile del marchio, quando dice che " la 124 rappresenta il lato emozionale di Fiat" .
Per emozioni più forti c'è la 124 spider Abarth che di cavalli ne ha 170 (124 CV/litro con il numero che si ripresenta anche in questa occasione), tocca i 232 km/h e scatta ai 100 km/h in 6'8 secondi. In questo caso il richiamo allo sport è visibile nei cofani nero opaco come le auto da rally degli anni ’70 sostituibili senza aggiunta di costi nel colore della carrozzeria. Sulla Abarth è presente un selettore di guida Sport e il cambio automatico con comandi al volante (2.000 euro il prezzo) da preferire a quello manuale se si cercano una guida più tranquilla.
Tornando alla Spider, piace la precisione, la buona rapportatura e la corsa breve del cambio manuale e la sua posizione ergonomica alta sul tunnel. Lo stesso vale per la sincerità dello sterzo (un po' meno che non sia regolabile anche in profondità), il settaggio delle sospensioni in un mix di confort e tenuta. I chilogrammi risparmiati sul peso poco superiore ai 1.000 kg) con il ricorso ad acciai speciali si fanno apprezzare per l'agilità e maneggevolezza che apportano nella marcia veloce sul misto.
Nel suo genere è un'emozione di sapore antico, giustamente conservata, la capote a movimentazione manuale; e pazienza se, ripiegata, ruba ulteriore spazio al bagagliaio già poco generoso. Del resto non stiamo mica parlando di una station wagon. L'isolamento acustico a capote chiusa è più che accettabile, per quello idrico facciamo un atto di fede in attesa del prossimo temporale.
In un abitacolo avvolgente e protettivo, che creerebbe però qualche problema ad un giocatore di basket, su qualche dettaglio di arredamento, come le alette parasole, si potrebbe fare di meglio ma, appunto, è un dettaglio.
In conclusione su una spider come questa torniamo e restiamo tutti giovani. Divertendoci alla guida, contenti di godere di emozioni nuovi per alcuni, di ricordi preziosi per altri e, per tutti, con il piacere di essere al volante di un'auto fuori dalla mischia.
Occorrono 27.500 euro per la versione d'accesso, 29.900 per la Lusso e 33.000 per la Anniversary, mentre la Abarth parte da 40.000.