Great Wall H6, il primo cinese “europeo”
I cinesi della Great Wall riprendono l'iniziativa con il SUV H6.
Dopo un periodo di relativo eclisse si muove “la Grande Muraglia”, nel senso della marca cinese Great Wall che si ripropone con più ambiziosi programmi anche sul mercato italiano con il nuovo SUV H6 dove arriva tramite l’importatore Eurasia Motor Company.
La premessa su cui il costruttore fa conto per crearsi il classico posto al sole su un mercato difficile e sostanzialmente consolidato in certe gerarchie come quello europeo e quindi anche italiano, è che questo nuovo modello è il primo “europeo” e questo non solo quanto a localizzazione produttiva in Bulgaria, ma quanto a filosofia di prodotto, contenuti tecnici e di allestimento e, perché no? qualità costruttiva.
Analizzato nel dettaglio l’H6 si presenta stilisticamente equilibrato nella struttura generale, con una buona personalizzazione nel frontale con scudo protettivo profondo che integra gli antinebbia, calandra a barre cromate orizzontali, gruppi ottici a tripla focale, barre portatutto sul tetto, piastra protettiva e una parte posteriore egualmente protetta. L’ampio portellone apre su uno dei punti di forza del modello quanto a funzionalità. Vale a dire un bagagliaio di 808 dmc utili con tutti i sedili occupati e oltre due mc ripiegando il sedile posteriore. A questo si aggiunge la necessaria modularità che consente tutte le soluzioni intermedie. In questo è ben sfruttato un ingombro di 4,64 mt in lunghezza, 1,82 il larghezza e 1,74 in altezza.
Nell’abitacolo si può contare anche sui rivestimenti interni nei due livelli di allestimento proposti, mentre alla plancia lineare e chiara nella strutturazione, manca solo il navigatore che assicurano sarà disponibile nel corso dell’anno. Tra le dotazioni i qualificanti si ritrovano il controllo della stabilità e di trazione, l’Hill Holder per le ripartenze in salita, il Cruise control, 4 freni a disco, il monitoraggio della pressione degli pneumatici, i poggiatesta attivi,una batteria di airbag perimetrali, l’assistenza al parcheggio con sensori e telecamera, il volante con i pulsanti per i principali comandi e controlli e l’immancabile impianto di climatizzazione e sistema audio CD MP3 Bluethooth, porte USB e presa AUX.
Per la dinamica di marcia l’H6 si affida ad un motore quattro cilindri Euro5 di progettazione cinese turbodiesel di 2.000 cc che sviluppa 143 CV a 4.000 giri e 310 Nm di coppia ben governato da un cambio manuale (il solo disponibile) a sei rapporti. Per caratteristiche di erogazione e prestazioni complessive siamo nella media dei motori euro/giapponesi di questo tipo e così per i consumi indicati in 7,3 l/100 km nei percorsi urbani, 6,2 in quelli extraurbani e 6,8 in quelli medi.
La trazione può essere sulle ruote anteriori o integrale di tipo “torque on demand” che trasferisce automaticamente la coppia anche alla sola ruota posteriore che è in grado di sfruttara. Testato in questa situazione, vale a dire con tre ruote prive di trazione (come sul ghiaccio) e una in presa il veicolo ha dimostrato prontezza di risposta e buona motricità, quindi un alto livello di sicurezza. Al confort ed alla fedeltà di traiettoria danno un buon contributo le sospensioni indipendenti anteriori e multilink al posteriore.
I prezzi sono indicati in 21.980/23.800 euro per la versione 2WD e 26.960/27.960 euro per la 4WD e vanno valutati anche in rapporto ad un periodo di garanzia di 5 anni comprensivo di soccorso stradale, auto sostitutiva, rientro o proseguimento del viaggio, recupero del veicolo riparato. Si viaggia, insomma, con qualche pensiero e qualche eventuale spesa in meno.