Honda HR-V
HR-V: un nome, una garanzia e in più tanto spazio all’interno.
L’Honda HR-V ha tracciato la via dei SUV ultra-compatti, ma pareva non avere eredi in famiglia.
Ora tutto cambia: la nuova HR-V si affaccia sul mercato con caratteristiche proprie, in un mix molto personale.
Colpo di spugna, dunque, sulle linee nette e i volumi a cuneo del modello prima serie e porte aperte a un cocktail di linee curve da coupé, volumi massicci da SUV e - sorpresa! - una spaziosità interna da fare concorrenza agli MPV.
Lunga 4,30 mt, larga 2,02 (specchi inclusi) e alta 1,60, si presenta come la perfetta alternativa alla berlina 5 porte di segmento “C”.
Strutturata su un pianale con passo di 2,61 mt e di schema abbastanza semplificato (MacPherson ant. e ruote interconnesse post.) rinuncia senza rimpianti alle caratteristiche anche un poco off-road del modello precedente offrendo solo la trazione anteriore, a favore di un orientamento “urban”, oggi tanto richiesto. Ecco dunque l’assetto rialzato per non temere eventuali scalini e marciapiedi, il sedile guida dalla posizione “in command”, per vedere bene tutto attorno. Non mancano particolari “furbi” come lo spoiler anteriore avvolgente, ma morbidamente antiurto. Oppure il pianale rivestito da un ampio pannello in feltro insonorizzante. Per non parlare del serbatoio carburante posto sotto i sedili anteriori.
Ciò porta a un costante equilibrio di guida sia col pieno sia scarico, e, soprattutto al ben noto spazio (vedi Honda Jazz) sotto il divano posteriore, sfruttabile grazie al suo sistema di ripiegamento Magic Seats, che permette di caricare oggetti alti fino a 1,20 mt (amanti delle piante ornamentali o dei cani di stazza siete avvisati…).
L’ulteriore abbattimento all’indietro del sedile passeggero anteriore offre uno spazio lungo 2,45 mt, che permette di stivare persino un surf.
Naturalmente la capacità di carico - che varia da 453 a 1.026 litri - non è il solo atout della nuova HR-V. Infatti, i due motori in gamma sono una perfetta vetrina del know-how Honda nelle unità di media cubatura.
Nuovissimo, il quattro cilindri a benzina i-VTEC, presenta l’iniezione diretta e le fasature VTEC (in funzione del regime) e VTC (dedicata all’aspirazione). Con 1.500 cc, offre 130 CV a 6.600 giri e 155 Nm a 4.600 giri.
Una conferma, poi, il diesel 1.6 i-DITEC che con in suoi 120 CV a 4.000 giri e 300 Nm ha già ottimamente figurato sul più pesante CR-V. Entrambi sono a norma Euro6.
Tutti e due prevedono l’accoppiamento a un cambio manuale a 6 marce, ma per l’i-VTEC è previsto anche uno speciale CVT con prerapportatura fissata su 7 marce.
L’HR-V è curata nella finitura dall’estetica appagante e non lascia a desiderare quanto ad equipaggiamenti. La strumentazione è di tono sportivo, mentre l’infotainment è basato su ampio schermo da 5 o 7 pollici a seconda dell’allestimento. Il sistema Honda Connect offre la sincronizzazione con WiFi, Bluetooth, HDMI e MirrorLink.
Giocoforza, quando si prova una Honda ci sono aspettative di guida un po’ superiori alla media: è una questione di retaggio del marchio. A sorpresa, abbiamo avuto a che fare non con due, bensì con tre vetture dai comportamenti distinti.
Il 1.600 cc i-DITEC possiede una straordinaria uniformità di funzionamento. Potenza e soprattutto coppia sono più che sufficienti per il tipo di auto. Ma è la limitatissima rumorosità che ha portato più di un tester a domandarsi se stava davvero guidando un diesel.
Dalle prestazioni simili, ma dal comportamento vivacemente Honda l’i-VTEC. Certo la coppia è inferiore al diesel, ma il limitatore tarato a 6.800 giri (da usare con moderazione al giorno d’oggi) fanno capire che il DNA di famiglia non è perduto.
Tecnicamente interessante il CVT, ben “legato” al regime del motore e soprattutto progettato per scalare marcia se si toglie improvvisamente il piede dal gas, in caso di discesa, di curva improvvisa o di rinuncia forzata al sorpasso. Sono presenti i paddles al volante per un intervento diretto del guidatore.
È perfetto per chi non cerca particolare coinvolgimento nella guida pur potendo avere molta fretta, e ci pare dedicato al tipo di guidatore classe “mamma indaffarata”. A suo sfavore, però, c’è il fatto che il 6 marce manuale è veramente “da manuale”: leva corta, innesti netti, sforzo di manovra nella giusta via di mezzo per dare sensibilità senza affaticamento.
Insomma, il “clic-clic” di ogni passaggio marcia non lascia indifferenti.
Piacevole lo sterzo, infine, preciso e dalla giusta consistenza.
Con questa HR-V, Honda ha voluto giocare d’anticipo, poiché le consegne inizieranno solo a ottobre.
I prezzi d’attacco partiranno da 20.350 euro per l’i-VTEC e da 22.550 per l’i-DTEC.