HYUNDAI i30
Non tutti piangono in questo prolungato periodo di crisi dell’industria automobilistica mondiale.
Sono di particolare interesse e significato, ad esempio, i successi che Hyundai – Gruppo e Marca – può vantare quanto a crescita di notorietà, immagine e qualità della propria offerta. Parte del merito di questa favorevole situazione va attribuita ad una politica di rinnovamento della gamma perseguita con decisione (e investimenti adeguati) sia sul piano dello stile sia su quello dei contenuti tecnici.
Entra ora in questo processo la Hyundai i30, il modello che cerca consensi nel segmento C del mercato, quello fondamentale delle berline medie con ingombri attorno ai 4,30 metri, che guardano alla grande platea delle famiglie ed alla concretezza dell’auto che sceglie, ma sempre più con un’esigenza nuova e irrinunciabile: quest’auto deve essere anche seducente e portatrice di qualità percepibile e reale.
Concetti che la nuova i30 realizza appieno con il suo aspetto dinamico, quasi da coupé a 4 porte, ottenuto con volumetrie scultoree ispirate alla natura e al movimento.
Nel disegno di carrozzeria spicca la fiancata con la lunga nervatura che accentua l’andamento a cuneo dell’insieme e la vigorosa parte posteriore premessa di grande appoggio e stabilità. Qualche guadagno si è realizzato sul bagagliaio la cui capacità sale a 378 dmc utili con tutti i sedili occupati e a 1.318 ribaltando gli schienali posteriori.
Nell’abitacolo - allestito su tre livelli, Classic Confort e Style arricchiti da tre pack di personalizzazione Advanced, Premium ed Exclusive – si trova non solo la prova del salto di qualità dei materiali e delle lavorazioni, ma anche la legittimità a confrontarsi con le vetture di segmento superiore meglio attrezzate quanto a sicurezza, confort, intrattenimento e collegamento con il mondo esterno.
Il tutto con prezzi che vanno da 16.300 a 23.700 euro da valutare anche tenendo conto dei 5 anni di garanzia.
A chilometraggio illimitato. Sono una bella dichiarazione di fiducia nel prodotto da parte del costruttore e l’eliminazione di non pochi problemi reali.
Sul versante della tecnica le novità più importanti sono relative alla motorizzazione CRDI turbodiesel di 1.600 cc da 128 CV o da 110 CV; quest’ultimo può adottare il pack “BlueDrive” (Stop e Star, pneumatici a bassa resistenza al rotolamento ed altri interventi) che abbassa i consumi medi a 3,7 l/100 km di gasolio e le emissioni di CO2 a 97 g/km.
E’ questa versione che abbiamo messo alla prova sulle strade attorno a Siviglia riportandone impressioni positive.
In primo luogo per quanto riguarda la silenziosità di marcia. Poi per la generosità della coppia e la sua disponibilità regolare e costante.
Nel traffico cittadino si fa valere la trasmissione automatica che anche l’automobilista europeo comincia ad apprezzare per le quanto apporta in relax e sicurezza; in alternativa c’è sempre il cambio manuale a 6 marce.
Gli altri motori disponibili sono un altro diesel di 1.400 cc e 90 CV, più tre benzina sempre di 1.400 cc e 100 CV e 1.600 cc da 120 o 135 CV a iniezione diretta, altra new entry.