JAGUAR F-TYPE
Era più di 50 anni che Jaguar non si impegnava in un modello come la F-Type ed era sicuramente ora di ridare smalto ad una tradizione che affonda le radici in modelli che, come dice la successione delle sigle, si chiamano C-Type, D-Type, e E-Type.
Di quest’ultima, in particolare,ancora così presente nel ricordo degli appassionati e dei collezionisti, la nuova sportiva raccoglie la preziosa eredità di stile e di emozione, ovviamente con tutto quello di meglio che il mezzo secolo trascorso ha portato nel bagaglio tecnico.
L’auto cattura a prima vista per la sua linea. Per quanto la matita sempre ispirata di Jan Callum ha saputo disegnare; per come le lamiere sono state piegate e modellate per esprimere sportività e dinamismo e per come sono state rivestite e arredate con ‘abilità artigiana della migliore scuola british nello scegliere e lavorare i materiali e trasformarli in lusso in movimento.
Il movimento, appunto, e le sensazioni che trasmette, frutto in primo luogo della stessa forma, bassa, larga e aerodinamica; poi del peso complessivo (tra 1597 e 1665 kgkg in ordine di marcia; poi del telaio tanto rigido e leggero in quanto in alluminio e infine, come è logico, dai motori con tutta la tecnologia e gli apparati di controllo ed assistenza alla guida che li governano.
Sono tre: quello di base è un V6 di 3.000 cc Supercharged da 340 Cv e 450 Nm di coppia che già di suo porta questa due posti secchi compatta (4,47mt di lunghezza, 1,76 di larghezza e 1,29 di altezza) a 260 km/h e a 5,3” nell’accelerazione da 0-100 km/h.
Dati che migliorano in 275 km/h e 4,9” con la versione S che dallo stesso V6 ricava 380 CV e 460 Nm di coppia e si arriva al top con i 495 CV e 625 Nm del V8 di 5.000 cc che equivalgono a 300 km/h e 4,3”.
Prestazioni che volendo possono essere accompagnate da un “sound” ancora più eccitante che è parte integrante del piacere di guida. Lo si attiva a piacere tramite pulsante che “apre" gli scarichi doppi o quadrupli.
Per tuttti i motori la trasmissione è di tipo automatico ZF Quickshift a otto rapporti e quel “quick” sta giustamente ad indicare l’immediatezza dei passaggi di marcia in salita e in scalata trasmessi dai paddles al volante. I puristi del cambio manuale non avranno nulla da rimpiangere. Anzi.
C’è anche, per chi si diverte a lasciare tracce nere sull’asfalto alle partenze ai semafori, il “launch control”. Per i più saggi non manca tuttavia il sistema Start&Stop. Contenere i consumi è sempre cosa buona; quelli medi sono indicati tra i 9 e gli 11,1 litri/100 km a patto di non inserire il Dynamic Mode che aggiunge pepe ad un piatto più che saporito.
Dato per scontato che le doti velocistiche vanno testate sui tracciati protetti di una pista, o al massimo, su qualche tratto di autostrada tedesca, è sui percorsi misti che la F-Type concede le emozioni più godibili. Il passo raccorciato a 2,62 mt, lo sterzo idraulico a rapporto variabile preciso e reattivo, l’alettone a controllo elettronico che fuoriesce automaticamente sopra i 96 km/h per aggiungere carico al posteriore, l’eccelente lavoro delle sospensioni e la corretta ripartizione delle masse tengono le ruote (da 19 o 20 pollici) incollate a terra anche nei percorsi misti affrontati con impeto.
La maneggevolezza è sorprendente e così la relativa facilità di guida e il controllo del mezzo che si esercita da una posizione piuttosto bassa come si conviene con una sportiva di razza.
Più che adeguato alle prestazioni l’impianto frenante; un po’ meno– un difetto bisognerà pur trovarlo – la capacità del bagagliaio, 200 dmc - che deve cedere spazio alla capote ripiegata.
Nelle tre versioni proposte la F-Type è a listino a 74.700, 86.300 e 101.000 euro