JEEP GRAND CHEROKEE

La dichiarazione programmatica è di quelle impegnative e chi l’ha fatta sapeva cosa diceva: “ c’è sempre un modo per fare le cose meglio, basta trovarlo”.

15 May 2013 motorpad.it
JEEP GRAND CHEROKEE
La dichiarazione programmatica è di quelle impegnative e chi l’ha fatta sapeva cosa diceva: “ c’è sempre un modo per fare le cose meglio, basta trovarlo”. Thomas Alva Edison.
In Jeep l’hanno adottata per mettere mano alla terza generazione della Grand Cherokee (lanciata nel 1992) e sottoporla ad una cura “europea” volta a sviluppare l’immagine e la sostanza Premium di questo americanissimo SUV e metterlo in condizione di competere al meglio con la più qualificata concorrenza tedesca (Audi, BMW, Porsche e Mercedes) e inglese (Range Rover).
In tutte le aree gli interventi sono stati incisivi e decisivi per raggiungere lo scopo e aumentare anche il “value for money” anche se il listino dovrà sopportare - inevitabilmente dato il numero e la qualità delle migliorie - un aumento del prezzo valutabile attorno al 5%.
Si partirà dunque da 55.000 euro circa anche in considerazione di una gamma che rinuncia alla versione Laredo di base e introduce l’allestimento super lusso e super dotato Summit.

Sul versante dell’estetica si impone il nuovo frontale che, senza rinunciare alle per altro irrinunciabili 7 feritoie verticali che hanno reso immortale la Jeep Willys e tutto quello che ne è derivato, è diventato più elegante e ricco di cromature e aerodinamico.
Ci sono poi le luci a LED e, al centro della presa d’aria inferiore, “l’occhio magico” che rileva la presenza della tecnologia radar anticollisione, uno dei 60 sistemi di sicurezza disponibili.
Nella parte posteriore ancora gruppi ottici a LED, il portellone a comando elettrico e la nota sportiva di uno spoiler piuttosto evidente.
Per l’arredo interno e le dotazioni di serie o a richiesta si punta decisamente su un innalzamento evidente dei materiali, della qualità complessiva e delle tecnologie di confort, intrattenimento e interconnessione.
Domina un touch screen che, con pochi ed intuitivi comandi, informa in pratica su tutto quanto succede dentro e fuori la vettura, fedele all’impegno di mettere il pilota nelle migliori condizioni per guidare tenendo sempre le mani sul volante e gli occhi sulla strada.
E al proposito di guida la cura europea - e italiana - ha portato sulla Grand Cherokee 2013 un  motore diesel 3.000 cc V6 sviluppato e prodotto dagli specialisti della VM di Cento che ne hanno ricavato 250 CV e 570 Nm di coppia.
 
Lo governa, in una “santa alleanza” italo-tedesca, una trasmissione automatica ZF a 8 marce ottimamente rapportate per assicurare innesti rapidi, abbattere rumorosità, vibrazioni e consumi e, in particolare, per fornire una spinta generosa e lineare senza perdite di trazione e sempre con il controllo dell’elettronica che chiama in causa il rapporto giusto per ogni condizione di strada e tipo di guida.
 
Resta da dire della trazione integrale, ammesso e non concesso che la Grand Cherokee voglia proporsi come una 4x4 dura e pura. In realtà la sua filosofia è quella di una vera ammiraglia comoda, sicura, generosa di spazio e, lo ripetiamo, elegante.
Capace, in più, di portarti davvero dovunque tu voglia andare. Provvedono a questo anche un’altezza da terra che può variare da 11 a 28 cm e le cinque modalità disponibili, Auto, Neve, Sabbia, Roccia e Sport.
In questa ultima è inevitabile una rumorosità che non può non accentuarsi in proporzione della velocità e un certo rollio figlio della notevole massa del modello.
Del resto non è ad un SUV di questa stazza che si deve chiedere, come potrebbe fare (e dove mai potrebbe farlo?) di viaggiare anche a più di 200 km/h.
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