La più grande MINI, la Countryman, è anche elettrica e 4x4

01 Jul 2024 Roberto Tagliabue
La più grande MINI, la Countryman, è anche elettrica e 4x4

Negli ultimi anni, a partire dal rilancio da parte del gruppo BMW avvenuto nel 2001, il marchio MINI si è prodigato nel promuovere iniziative che non fossero strettamente legate alla mobilità, ma che avessero come fulcro centrale la stessa filosofia del loro “claim” (una volta si sarebbe detto slogan) “Big Love” che incarna l’attitudine positiva nei confronti della vita e che promuove inclusione e innovazione. Con l’attuazione della transizione energetica, che vede MINI impegnata nell’arrivare a produrre solo auto elettriche a partire dell’ormai imminente 2030, le iniziative sono sempre più spesso legate alla sostenibilità.

In quest’ottica è stato creato ad arte l’itinerario che ci ha condotto da Milano a Bolzano non tanto e non solo per provare le due declinazioni della nuova MINI Countryman elettrica, ma anche per vedere il lavoro che l’artista Luca Font ha creato lungo i muri della rampa d’accesso al parcheggio del NOI Techparck, il distretto dell’innovazione che raggruppa aziende, centri di ricerca universitari e start-up dell’Alto Adige a Bolzano. Sotto l’egida di MINI l’azienda Emotitech ha sviluppato “Urban Shield”: un processo di verniciatura che permette di prolungare il ciclo di vita dei colori con cui vengono sviluppate le opere di street art e, al contempo, ridurre l’inquinamento stradale.

Ma veniamo alla vera protagonista. La nuova MINI Countryman è più alta (1,66 mt), più lunga (4,44 mt), e più larga (1,84 mt che diventano 2 a specchi aperti). Questa nuova serie, provata con i motori termici a fine febbraio, cambia design per migliorare l’efficienza complessiva, a partire dall’aerodinamica. Le nuove linee, più pulite ed essenziali, sono evidenziate dalla firma luminosa immediatamente riconoscibile per i contorni delle luci diurne sempre più squadrati. Cambia anche il profilo: ora la silhouette, con un nuovo disegno della terza luce vetrata, è caratterizzato dal tetto che scende leggermente verso il basso per portare il flusso d’aria all’elegante ed efficace spoiler posteriore. Internamente è migliorata l’abitabilità: il nuovo passo (2,69 mt) insieme al maggior spazio in larghezza, aumenta la distanza tra le due file di sedili a vantaggio di chi siede dietro. Allo stesso modo cresce anche la capacità del bagagliaio: da 460 litri in configurazione 5 posti fino a 1.450 abbattendo gli schienali posteriori.

I richiami alla tradizione si ritrovano negli interni, con al centro della plancia il grande display OLED ad alta definizione, perfettamente circolare, dal diametro di 240 mm. Infatti, non c’è quadro strumenti dietro al volante, ma solo un compatto ed efficace head-up display a colori che riassume le indicazioni principali del grande schermo centrale, comprese quelle della navigazione, permettendo così di mantenere lo sguardo perfettamente orientato verso la strada. Sotto al grande disco centrale, che sembra completamente staccato dalla plancia come se fosse sospeso, sono collocati i comandi essenziali a richiamare la disposizione nelle gloriose MINI del Secolo scorso: dal pulsante d’avviamento al selettore del cambio, fino al commutatore delle molteplici configurazioni offerte dall’Emotional MINI Experience Modes, che offre ampie possibilità di personalizzazione non solo legate allo stile di guida, con app e servizi dedicati anche al divertimento dei passeggeri: l’importante è che siano questi ultimi a utilizzarle però.

L’attenzione alla sostenibilità passa attraverso l’eliminazione di ogni tipo di cromatura: tanto esternamente quanto internamente. Anche i cerchi in lega sono creati con il 70% dell’alluminio riciclato ma non solo: persino la corrente elettrica utilizzata per la produzione della vettura è generata da fonti sostenibili e per la produzione dei motori e dei componenti elettrici non sono utilizzate le preziose terre rare.

La qualità negli interni, pur nello stile MINImalista, è sempre premium anche quando i componenti sono creati con materiali da riciclo, come il tessuto che ricopre parte della plancia e degli interni porta. Notevole la qualità, che si percepisce al tatto, dei pomelli metallici di regolazione delle bocchette d’aerazione.

Le due versioni elettriche, protagoniste della nostra prova sono: la MINI Countryman E da 204 CV e la MINI Countryman SE ALL4, con due motori a realizzare la trazione integrale, con 313 CV complessivi. Le abbiamo provate entrambe.

La prima, Countryman E, monta una batteria da 64,6 kWh effettivi che le permette autonomia fino a 482 km, con un consumo medio di 15,7 – 17,4 kWh / 100 km. La velocità massima è fissata a 170 km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h è di 8,6 secondi. L’integrale, SE ALL4, che condivide con la sorella a trazione anteriore il pacco batterie, consuma mediamente 16,8 - 18,5 kWh / 100 km e può coprire fino a 433 km. Le prestazioni sono superiori: velocità massima di 180 km/h e accelerazione 0-100 km/h in 5,6 secondi. In comune hanno anche il sistema di ricarica: occorrono 3 ore e 45 minuti per la ricarica completa da zero in corrente alternata (AC) a 22 kW, solo 29 minuti da 10 all’80% in corrente continua (DC) a 130 kW.

Il percorso della nostra prova, prevalentemente autostradale, ha messo subito in luce alcune peculiarità della versione elettrica: prontezza nella risposta all’acceleratore, silenziosità di marcia e comfort non solo acustico. Efficaci e sempre meno invadenti i dispositivi ADAS, soprattutto nella lettura della velocità delle vetture che precedono, anche senza l’impiego del cruise control: la MINI rallenta senza interventi bruschi per uniformare la velocità al traffico nel rispetto dell’adeguata distanza di sicurezza. Anche il mantenimento della corsia è preciso ma docile, così come le segnalazioni acustiche, come nel caso di superamento dei limiti di velocità o il sopraggiungere di un potenziale controllo autovelox.

L’assenza di rumori meccanici consente di percepire qualche fruscio aerodinamico solo intorno ai 130 km/h, probabilmente da attribuire ai grandi specchietti retrovisori. Ottima, invece, l’insonorizzazione del rumore proveniente dagli pneumatici malgrado la misura importante: 245/45 R19 su entrambe le vetture provate, anche se di serie entrambe le versioni sarebbero equipaggiate con 205/65 su cerchi da 17 pollici, pneumatici con i quali sono stati omologati i dati di autonomia e consumo.

Sono disponibili quattro allestimenti: Essential, Classic, Favoured e JKW, con prezzi a partire da 404.700 euro per la MINI Countryman E fino ai 54.380 della Countryman SE nella ricca versione John Cooper Works, già ordinabili da febbraio con le prime consegne a breve.

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