LEXUS LFA
Ci ha messo molto più tempo del previsto a passare dalla fase di “concept” a quella di modello definitivo, ma ora le grandi supercar europee hanno una concorrente in più che viene dal Giappone con il prestigioso marchio di Lexus.
Era stata presentata al Salone di Detroit del 2005 e allo stile aveva collaborato anche Leonardo Fioravanti che, con tutte le Ferrari cha ha disegnato, di queste cose se ne intende come pochi.
Ora, la LFA di cui parliamo, dopo aver raccolto consensi in tutti i Saloni internazionali in cui ha continuato a mostrarsi nel suo sviluppo, passa finalmente alla produzione in tiratura limitata a 500 esemplari, costruita in pratica a mano con una cadenza di 20 esemplari al mese. Tutti già prenotati, una anche in Italia al prezzo di 375.000 euro, più supplemento per la versione Nurburgring riservata a 50 incontentabili della superpersonalizzazione in chiave ancora più sportiva.
Per capire di cosa si stia parlando meglio ricorrere alla scheda tecnica nei suoi dati essenziali: motore V10 di 4.805 cc da 560 CV a 8.700 giri e 480 Nm di coppia a 6.800 giri, cambio automatico sequenziale a 6 rapporti, 325 km/h di velocità di punta, 3,7 secondi nello 0-100 km/h.
Doti da sfruttare, ovviamente, in circuito o su qualche tratto di autostrada tedesca (sempre meno) e non certo sulle strade comuni dove comunque le potenzialità si sono espresse con chiarezza e immediatezza.
Specialmente quelle relative all’esplosività del motore, alla precisione e prontezza dello sterzo, alla provvidenziale efficienza dei freni ed alle qualità di un telaio regno dell’alluminio così come la scocca lo è della fibra di carbonio.
Parlare di tendenza al sovrasterzo di potenza in una trazione posteriore del genere è del tutto ovvio. Ed è qui che lo sterzo rivela tutta la sua efficienza a patto che il pilota non perda concentrazione anche alle andature più tranquille anche perché l’uso del cambio richiede un minimo di assuefazione e i 10 cilindri ci mettono un amen a sparare tutti i cavalli. La sonorità del motore è esaltante, l’allestimento interno con posizione di guida sprofondata e la scenografica strumentazione sono gli altri elementi caratterizzanti di questa auto che “vuole” essere diversa e collocare la Lexus anche nell’Olimpo non solo delle auto di lusso, ma anche in quello delle superprestazionali esclusive.