MAZDA MX-5 CULT

Un caso di sopravvivenza unico nel panorama automobilistico mondiale quello della Mazda MX-5 nota anche con il nome giapponese di “Miata”.

22 May 2013 motorpad.it
MAZDA MX-5 CULT
Un caso di sopravvivenza unico nel panorama automobilistico mondiale quello della Mazda MX-5 nota anche con il nome giapponese di “Miata”. Va però precisato subito che la parola “sopravvivenza” è valida unicamente in termini temporali in quanto il modello in questione è stato lanciato nell’ormai lontano 1989 frutto di geniale intuizione dello stilista Tom Matano ed è tuttora in produzione praticamente identico nelle linee e nella filosofia che ne hanno determinato il successo in tutto il mondo.
 
Successo che naturalmente è stato accompagnato dalla evoluzione tecnica che, da questo punto di vista, ha continuamente attualizzato questa roadster/coupé per la quale è quindi giusto parlare di incredibile “vitalità”.
Quando apparve gli inglesi, che di vetture aperte se ne intendono, la definirono “la più inglese degli spider giapponesi” e da allora ha messo in fila un incredibile elenco di riconoscimenti internazionali, circa 160, cosa che ne hanno fatto uno dei modelli in assoluto più premiati al mondo ed è stata prodotta ormai in circa un milione di esemplari; cosa che per un’auto di questo tipo è sicuramente un altro record.
 
Venendo però alla strettissima attualità la MX-5 ha talmente contribuito alla notorietà della marca ed alla sua immagine da indurre un tipo difficile quanto mai nelle sue scelte come Sergio Marchionne, ma altrettanto quanto mai oculato, a stringere una particolare alleanza con Mazda proprio per produrre in comune la nuova spider che nascerà sulla base - e con le singole specifiche di marca, ovviamente, e con il marchio Alfa Romeo per il gruppo torinese - della nuova generazione della MX-5 e che sarà assemblata in Giappone. Un riconoscimento di grande importanza che va al di là del valore commerciale, industriale e tecnico.
 
Mazda del resto offre, e non solo per questo progetto, tutte le garanzie necessarie che partono da una capacità produttiva di oltre 1.200.000 vetture all’anno, da un patrimonio di tecnologie di assoluto valore e originalità (il motore Wankel, il costate sviluppo sull’alimentazione a idrogeno con la RX-8, la Skyactiv Tecnology) che colloca sicuramente la marca nel salotto buono dei costruttori che si distinguono dai più poderosi gruppi generalisti.
 
Tutte buone ragioni dunque, tornando alla MX-5, per valorizzare questo patrimonio con l’ultima generazione giustamente battezzata “Cult” che si distingue per alcune specificità:
- interni in pelle color tabacco,
- capote in tela dello stesso colore,
- navigatore touch screen da 5.8”
- radio CD, MP3, Bluetooth, Aux in, USB
- pannello centrale, Fashion bar e razze volante in finitura Dark Silver
- maniglie cromate
- due colori esclusivi, Meteor Grey e Brillant Black, per la Roadster e Stormy Blue per la Roadster Coupé (con tetto rigido retrattile elettricamente)
 
Restano confermati il motore 1.800 cc da 126 CV accoppiato al classico cambio manuale a leva corta per innesti rapidissimi e sportivi; un complemento essenziale per la maneggevolezza, la brillantezza dinamica e il piacere di guida di questa trazione posteriore (come si addice alle sportive di razza) campionessa mondiale di longevità e simpatia.
 
L’incremento di valore e di contenuti non ha modificato il listino: “5.750 euro per la Roadster e 27.750 per la Roadster Coupé.
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