MINI 5p Cooper SD
Doppia personalità e 170 CV nella Mini 5P Cooper SD.
D'accordo, c'è scritto "Cooper", un'abbinata con Mini che già potrebbe bastare a spiegare molte cose. Poi c'è l'aggiunta di una "S" e più che mai la qualità complessiva e le prestazioni generali super sono nelle legittime aspettative.
Quello che forse non ti aspetti è che subito dopo ci sia una "D", vale a dire che sotto il cofano il motore sia un diesel, nella fattispecie un 2.000 cc.
Assumono allora un significato particolare e diverso i 170 CV di potenza a 4.000 giri e, soprattutto, i 360 Nm di coppia a 1.500 giri. Tradotti in fatti concreti significano una velocità di punta di 225 km/h, una accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi, un'autonomia di 1.078 km secondo i dati un po’ ottimisticamente dichiarati di consumo medio di 4,3 litri di gasolio per 100 km (ma lo Start/Stop aiuta a risparmiare) disponendo del cambio automatico a 6 rapporti Steptronic.
Partiamo da qui nel nostro contatto con questa versione della nuova Mini 5 Porte. Se ne apprezzano in modo particolare le qualità dinamiche in quell’uso urbano che resta pur sempre una delle “missioni” principali della Mini se la si vuol considerare dal punto di vista degli ingombri (4 mt) e dalla maneggevolezza che ne deriva. L’accompagna una rimarchevole fluidità di marcia, figlia di quei 360 Nm di coppia che abbiamo citato e che in pratica esimono dall’uso del cambio e non solo per il fatto che questo sia automatico.
Una dote che trova la sua esaltazione sui percorsi misti dove trova modo di esprimersi quell’effetto kart che deve molto anche all’allungamento del passo ed allargamento delle carreggiate (rispettivamente a 2,57 e 1,50 mt).
Rilassante e facile nel traffico urbano la Mini 5 porte Cooper lascia salvo, ovviamente, il “libero arbitrio” cioè la possibilità di scegliere la modalità di guida preferita in ordine al tipo di strada, alle abitudini e, perché no? all’umore di chi si mette al volante con intenzioni contemplative o volte al contenimento dei consumi, oppure alla concessione delle briglie sciolte ai 170 CV sotto il cofano. E’ la doppia anima della Mini e, in particolare, delle Cooper che, in questo caso, asseconda la guida impegnata con i paddles al volante che consentono davvero cambiate di rara prontezza in accordo con la chiamata dell’acceleratore e un ruolo importante gioca il controllo elettronico degli ammortizzatori.
Il dialogo pilota/macchina è comunque sempre assicurato da un complesso di sistemi, tecnologie e dispositivi che puntano alla massima sicurezza, alla completezza delle informazioni e dei controlli, per non dire del collegamento con il mondo esterno e dell’intrattenimento a livello della più sofisticata ammiraglia.
Il tutto visualizzato in modo efficace e immediato da una plancia dove il grande display da 8,8” ti prende letteralmente per mano e altrettanto letteralmente ascolta anche le tue richieste vocali anche per leggere ed inviare i tuoi tweet o impostare un itinerario liberando da ogni preoccupazione chi ha qualche “conflitto generazionale” con il mondo del web che tanto appassiona i più giovani.
Intanto le informazioni di uso più immediato e costante sono lì proiettate sul piccolo schermo che fuoriesce proprio nel campo visivo diretto sopra la corona del volante. Mini Cooper 5 porte SD guarda anche alle spalle e manda segnalazioni visive e acustiche arrivando anche a liberarti del tutto dal problema del parcheggio effettuando in modo del tutto autonomo - cioè senza intervento alcuno sul volante - la manovra.
Altri elementi di sicura presa per il confort e l’intrattenimento sono la grande silenziosità di marcia a tutti i regimi; salvo non si voglia, in coerenza con il rosso che per la circostanza si tinge di rosso e con i cerchi in lega da 17 o 18”, sentire il rombo dell’impianto di scarico John Cooper Works con i terminali in carbonio. Certo è che se si percorre fino in fondo la strada della personalizzazione diventa quasi impossibile trovare due Mini 5P uguali, ma bisogna anche prepararsi, nel caso della Cooper SD, a superare di slancio i 27.000 euro di partenza e chi, come appare irresistibile e nel caso dell’esemplare in prova non vuole privarsi proprio di niente arrivare anche oltre i 40.000. Qualità ed esclusività hanno, inevitabilmente, il loro prezzo e il classico rapporto “value for money” è del tutto giustificato.