Mini Cabrio

Mini Cabrio conferma e rilancia una formula vincente.

29 Mar 2016 motorpad.it
Mini Cabrio

La terza serie della Mini Cabrio by BMW conferma gli stilemi che ne hanno decretato il successo, così come le innegabili doti di guida. Cresciuta ancora nelle dimensioni, al punto che è “mini(ma)” più di nome che di fatto, riflette però questo aspetto anche nell’abitabilità a bordo. Soprattutto per chi siede dietro, che ora ha 40 mm in più per le gambe, e per i bagagli, con un 25% di volume in più, per 215 litri a capote chiusa e 160 quando è aperta. Degna di nota, a tal proposito, la nuova apertura del vano posteriore che oltre alla tradizionale ribaltina, ora presenta il bordo superiore apribile anch’esso (Easy-Load) ottenendo un boccaporto considerevolmente più ampio. Il divanetto posteriore reclinabile simmetricamente in due parti completa il ritratto di un’auto indubbiamente versatile, considerata la formula cabrio.

Del generale aumento di dimensioni (lung. +98 mm, larg. +44 mm, alt. +7 mm) ne beneficiano anche le carreggiate, più larghe di 42 mm davanti e 34 dietro (entrambe 1,50 mt e 1,48 per la Cooper S, che compensa con ruote 195/55 R16 87W, più grandi delle standard 175/65 R15 84H di Mini One). Dunque l’impronta a terra ora misura 3,82 mt (Cooper 3,85) x 1.72 mt, con un’altezza a quota 1,41 mt, il tutto su un passo di 2,49 mt (+30 mm).

 

Migliorata nella sostanza e nei particolari, la nuova Mini Cabrio mostra progressi in quella che è la sua essenza: il tetto apribile è ora servoassistito in tutta la sua movimentazione e, grazie alla presenza di longheroni rigidi sopra le portiere, offre anche la funzione di semplice tettuccio scorrevole per i posti anteriori. Essenza “Stay Open” confermata anche dal climatizzatore, dotato di specifica funzione per essere funzionale anche a tetto aperto, così come dell’Allways Open Timer, che conta il tempo di guida goduto en plein air. D’altro canto, il sistema di infotainment Mini Connected XL preavverte se le condizioni meteo volgono al brutto, per chiudere la capote in tempo. Tempo che comunque è tutt’altro che eccessivo, visto che la manovra richiede solo 18 secondi e si può fare fino a una velocità di 30 km/h.

 

Vettura (apparentemente) baby ma tecnologicamente sostanziosa (BMW docet) la Mini Cabrio offre un assetto calibrato, ben supportato dal retrotreno a bracci multipli, e una serie di motori che trae il meglio dalla gamma Mini. Si può scegliere infatti fra i 3 cilindri benzina 1.200 turbo iniezione diretta TwinPower da 102 CV della versione One, o 1.500 cc con 136 CV della Cooper, per arrivare al 4 cilindri 2.000 cc da 192 CV della Cooper S, anche in versione John Cooper Works da 231 CV.

 

Solo Cooper per i diesel: 3 cilindri 1.500 cc da 116 CV per la Cooper D e 4 cil. 2.000 cc da 170 CV per la Cooper SD. Tutti i motori sono accoppiati a un cambio 6m, con l’automatico Steptronic 6m con pinnette al volante in alternativa, tranne sulla One e unica possibilità sulla Cooper SD. La Mini Cabrio, ancora una volta, ha confermato le doti di guida tipiche del marchio, fatte di prontezza di sterzo, vivacità di reazione, motori brillanti e notevole comunicativa di guida. Tanta esuberanza che potrebbe nuocere al confort è compensata dai sedili di ottima fattura e soprattutto di elevato studio anatomico.
Un piccolo appunto vogliamo farlo, invece, ai consumi rilevati con i motori a benzina. A quanto indicato dal computer di bordo, non li abbiamo trovati eccezionalmente ridotti come ci si aspetterebbe da un motore di recente generazione, pur guidando in scioltezza su percorsi misti.

 

Già pronta per essere distribuita alla rete dei concessionari BMW/Mini, la nuova Cabrio è proposta anche nelle versioni Boost e Hype, con prezzi da 22.900 euro della One a 36.250 euro della JCW.

 

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